L’incidente di qualche mese fa che vide protagonista un’anziana contadina di Cardile assalita da un cinghiale nelle campagne di sua proprietà ha fatto da apripista ad altri incidenti verificatesi a macchia di leopardo in tutto il territorio protetto.
“Lanciai l’allarme subito dopo l’incidente – ha affermato il sindaco di Gioi Andrea Salati – anche perché la famiglia della vittima, formalizzò una richiesta di risarcimento danni, che il Comune inoltrò al Parco.
Sono passati mesi è niente è cambiato. Nessuna programmazione è stata messa in piedi. Ero pronto a seguire la strada aperta dal sindaco di Ottati con analoga delibera di apertura della caccia nei confini del mio Comune, ma la sopraggiunta convocazione in Regione mi ha bloccato”.
“Faremo sentire la nostra voce di protesta, ma anche di proposta. – ha aggiunto il primo cittadino – Era più logico e giusto che questi problemi del territorio fossero risolti dal territorio, ma tant’è, di sicuro non si può più aspettare, qualcosa bisogna fare per dare finalmente una risposta alla pressante richiesta delle popolazioni amministrate”, ha concluso il sindaco Salati.