Scafati, gli “Arancioni” contro la petizione del gruppo Noi per Salvini

comune ScafatiDomenica 30 agosto gli attivisti scafatesi di Noi per Salvini scenderanno in piazza Vittorio Veneto col loro stand per effettuare una raccolta di firme per chiedere la “restituzione dei 37€ che lo Stato paga per i migranti”.

La notizia della singolare petizione ha scatenato le ire degli Arancioni che, attraverso le parole del portavoce Francesco Carotenuto, esternano così il loro disappunto: “Oltre ad essere bugiardi, pare che questo gruppo politico faccia anche della confusione e della mistificazione la propria azione politica.
I sostenitori di chi ci ha sempre definito terroni e parassiti, non sanno forse che la diaria giornaliera concessa ai migranti è di 2,5€ al giorno e i 37€ di cui parlano servono ad ingrassare e ingrossare le cooperative che lucrano sui migranti e sulla loro disperazione (vedi scandali dei mesi scorsi a Roma).
Soldi, inoltre, coperti ed erogati dall’unione europea (ai quali noi contribuiamo in piccolissima parte) per il periodo 2013-2020.
Comprendiamo il fatto che vogliate trovare un modo per farvi riconoscere, ma fare la caccia alle streghe è il modo più subdolo che possiate inventarvi, soprattutto se poi si tratta di bugie e menzogne.


Salvini farebbe bene, anziché ritirare esclusivamente i soldi da europarlamentare per fare il guerrafondaio e l’accusatore pubblico, a mettere in campo soluzioni concrete per affrontare la questione immigrazione, magari mettendo in discussione il trattato di Dublino e ragionare sul sistema delle quote.
Suggeriamo noi qualche petizione per la nostra città, quella stessa città che i salviniani sostengono che sia amministrata bene: ospedale chiuso, fiume inquinato, tasse tra le più alte della provincia, commercio in ginocchio, edilizia scolastica, clientele, sprechi, disoccupazione alle stelle, sicurezza (non ronde e manganellate).

Che sia questo l’inizio della deriva estremista dell’amministrazione Aliberti per accaparrarsi garanzie per i prossimi obiettivi politici del sindaco? Intanto, una città medaglia d’oro alla resistenza non può né ospitare né accettare fenomeni di razzismo e di intolleranza, soprattutto se poi si tratta di becere provocazioni”.

Raffaele Cirillo

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