Così cambia il “sistema camorra” a Napoli

sparaCambia il “sistema camorra” a Napoli: il nuovo identikit del malavitoso non promette nulla di buono. Giovane, fanatico e spesso consumatore di sostanze stupefacenti che lo rendono estremamente violento.

Partenope si trova a combattere una guerra con le nuove leve di un sistema criminale che ormai non ha più storici riferimenti. Senza scrupolo alcuno si colpisce a morte ovunque e per le motivazioni più futili. A monte di questo disastro annunciato evasione scolastica, inoccupazione e arretratezza sociale dovuta all’assenza, è onesto sottolinearlo, di molte istituzioni in intere zone della città.

Dulcis in fundo a rendere ancora più squallido lo scenario di per se avvilente le recenti fiction che mostrano giovanissimi e agguerriti boss sfrecciare in auto di lusso ossequiati e temuti da tutti. Niente di più sbagliato per chi non ha mai goduto della possibilità di scelta, per chi è nato e cresciuto in veri e propri ghetti senza poter contare su alcun familiare di riferimento.

E’ facile erigersi a psicologi sociali, a moralisti della domenica quando si proviene da realtà bene diverse da quelle narrate . “Occorre investire nei servizi sociali e coinvolgere i giovani – ha precisato la toga del Pd Loredana Gargiulo – in percorsi formativi che ne evidenzino doti e propensioni. Non possiamo assistere passivamente alla rovina dei nostri ragazzi attanagliati da un’emergenza che investe anche il vesuviano. Ognuno deve offrire il proprio umile contributo al riscatto delle nuove generazioni senza esclusioni di ruoli o competenze specifiche”.

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris giunto ormai al termine del mandato ha prodotto ben poco per far fronte a questa vitale emergenza. Essere sindaco a Napoli è difficile : questo il ritornello solito. Allora vengano fuori i “perché” lo sia, le responsabilità di chi dovrebbe vigilare e palesemente non lo fa e soprattutto la collusione tra criminalità organizzata e “mala politica” costata alla città un prezzo altissimo negli anni. Chi sa denunci: altrimenti abbia almeno il pudore di tacere e non elevarsi a rinnovatore di non si sa bene “quale realtà geografica”.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.