Nell’ambito della rassegna Estate a Napoli, mercoledì 16 settembre a partire dalle 21.30 il Maschio Angioino si trasforma in un luogo dell’anima, oltre che fisico, dove vivere momenti sospesi tra sogno e realtà.
A condurre su questo confine onirico le note delle canzoni del cantautore partenopeo e polistrumentista Lino Blandizzi in concerto con I Cirque des Rèves, Un viaggio per mescolare nuove energie, creare scambi di emozioni e dar vita all’incontro tra l’intensa canzone d’autore di Blandizzi e il folk pop internazionale del Cirque des Réves. Impegno, entusiasmo, emozione, professionalità e la voglia di dare gioia e divertirsi: questi gli ingredienti di una serata che promette di regalare agli spettatori uno spettacolo nello spettacolo. Il noto cantautore, con lo stesso spirito di un bambino davanti alla magia del circo, nel precedente album “Il mondo sul filo” aveva evocato nel suo brano “Funambola” un’equilibrista che cammina sul filo lasciando sempre tutti col fiato sospeso.
Quello stesso senso di “ignoto” e incanto, ma anche di “apnea” in mezzo a mille accadimenti, che la vita stessa sa riservare. Magica sospensione dunque… La stessa che Blandizzi ricreerà con l’intervento di tanti artisti come Scacco Matto e Magda D’Angelo e le suggestive coreografie di Zeno. La band Cirque des Revès) nata nel 2013, è composta da Lisa Starnini (voce), Giovanni Ilardo (chitarre), Giovanni Bruno (pianoforte), Corrado Calignano (basso), Alfredo “Edo” Notarloberti (violino) e Alessio Sica (batteria, percussioni e glockenspiel). Una band che amalgama diverse culture musicali: da un lato la tradizione folk nordeuropea celtica e dall’altro le radici delle sonorità mediterranee. Da un mese ha finito le registrazioni di “Mirabilia” (album che uscirà il prossimo autunno) prodotto da Maartin Allcock.
Con Blandizzi e Cirque de Rèves nasce una serata che promette di trasportare gli spettatori in un universo parallelo, animato da suoni, colori, ritmi ed acrobazie di note che trovano un riconoscimento di anime affini. Le voci di una Napoli che sa accogliere, comprendere, integrare, all’insegna del dialogo, ma che a volte si lascia avvolgere dai suoni stridenti della paura del futuro. Tutte queste emozioni e sensazioni trovano spazio, espressione, dimora, nella musica. Diventano centro di gravità che attira a sé diversi ritmi, cifre stilistiche e generi diversi. Si trasformano in un suono vibrante, Un’alchimia, un amalgama all’insegna del dialogo, del confronto e dello scambio di suggestioni, da cui non può che nascere l’incanto.