“Il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me”.
Recita queste parole, tratte dalle ultime battute della Critica della Ragion pratica, l’epitaffio inciso sulla tomba di Immanuel Kant.
La “ragion pratica” del filosofo tedesco narrata da Renato Carpentieri: venerdì 11 settembre alle 21 a Villa Bruno nell’ambito della rassegna “San Giorgio Teatro Festival”.
La rassegna, organizzata da Circolo Massimo, con la partecipazione delle associazioni Arcoscenico, A Casa di Massimo Troisi e Il Teatro Cerca Casa, ha portato la “buona cultura” (come l’ha definita il sindaco Giorgio Zinno) nelle sere d’estate della cittadina vesuviana.
L’attore irpino con Teatro cerca casa, riapre la stagione teatrale dopo la pausa estiva on lo spettacolo Il cielo stellato sopra di me, omaggio al filosofo Immanuel Kant, (di Amedeo Messina, costumi di Annamaria Morelli, ambientazione e regia Renato Carpentieri).
E ci offre l’opportunità di conoscere il filosofo tedesco. Con un’operazione teatrale che nasce in forma di monologo. Non è un caso parlare di operazione, perché Il cielo stellato sopra di me non è stato allestito nei soliti spazi dei legni teatrali, bensì nel suggestivo scenario di Villa Bruno. Proprio sotto le stelle.
Uno straordinario Carpentieri dà vita a un pensatore che, partendo da concetti astratti, universalmente riconosciuti come fondamenti della materia filosofica, volge lo sguardo verso l’umanità.
Non solo nozioni e argomenti metafisici, ma emozioni.
Amato da Nanni Moretti, Carpentieri ha lavorato con Mario Martone, Marco Risi e Gabriele Salvatores (e per anni interprete del vicequestore Cafasso in “La Squadra”), “contribuendo a portare la cultura teatrale campana nel mondo” così mi racconta per telefono Maria Falbo, vicepresidentessa dell’associazione A casa di Massimo Troisi.
“Ed è per questo – segue dicendo la Falbo – che l’associazione in occasione del momento artistico, vorrà premiare Renato Carpentieri. L’uomo.”
Il momento dell’uomo sarà poco prima dell’inizio della rappresentazione teatrale, con la consegna Premio alla Carriera, alle ore 19 nelle sale interne della “casa di Massimo Troisi”, “come forse lo stesso Massimo avrebbe voluto”, mi saluta così la professoressa, come una telefonata interrotta.
Ornella Scannapieco