E’ scattata questa mattina all’alba a Poggiomarino l’operazione condotta dai Carabinieri di Torre Annunziata che ha portato all’arresto del presunto assassino di Vincenza Avino, la donna di 36 anni, uccisa ieri sera a Terzigno con colpi di arma da fuoco sparati da un’auto in corsa.
Si tratta – si apprende dai Carabinieri – di Nunzio Annunziata, un suo ex compagno. L’uomo era nei pressi di una scuola di Poggiomarino quando è stato intercettato: erano all’incirca le 6 di questa mattina.
Indagini, ricerche e battute per individuare e bloccare il presunto assassino sono durate tutta la notte in un’area compresa tra i comuni di Sarno, Striano, Poggiomarino.
L’arresto sarebbe avvenuto al termine di un breve inseguimento tra le stradine del centro di Poggiomarino dove il presunto omicida avrebbe provato a far perdere le suo tracce scavalcando il cancello dell’edificio scolastico plesso Miranda, dove poi è stato raggiunto ed arrestato. L’uomo, dopo aver vagato in auto tutta la notte, in mattinata, abbandonata la vettura, forse in panne, e aveva proseguito il suo vagabondare a piedi.
Nunzio Annunziata ieri aveva seguito l’ex compagna Enza Avino, in auto. Quando poi la donna aveva parcheggiato e scesa a piedi aveva cominciato ad esplodere colpi all’impazzata. Vincenza era rimasta subito gravemente ferita e si era accasciata sull’asfalto per poi spirare in ospedale.
Il folle omicida si era dato, quindi, alla fuga portando con sè la borsa e il telefonino della donna, telefono dal quale, successivamente, aveva cominciato a chiamare e minacciare di morte alcuni parenti della vittima. Annunziata era stato denunciato più volte per violenze.
Ad essere contattato telefonicamente il fratello minore di Vincenza Avino, Francesco che dopo aver letto il nome della sorella sul display ed aver creduto per qualche secondo che la povera Enza si fosse risvegliata e fosse illesa, ha udito la voce dell’assassino che lo minacciava: «Il prossimo sei tu…». Oggi Francesco piange la sorella e si sfoga: «Non è bastato denunciarlo per fermare l’assassino».
Telefonate a tutti i familiari di Enza sono giunte dal telefono della povera donna finito nelle mani di Annunziata che ha minacciato la famiglia Avino anche quando erano in ospedale a Sarno dove era appena spirata la donna. Serrato il controllo degli uomini dell’arma presso il nosocomio sarnese che hanno controllato tutti gli accessi e protetto la famiglia di Enza dalla possibile furia omicida di Nunzio Annunziata.
Intanto Francesco, il giovane fratello della vittima, piange la sorella e rifiuta le condoglianze: «Se lo avessi ucciso quando voleva lanciare dal balcone mia sorella, ora sarei in carcere. Ma forse mia sorella sarebbe viva».