Napoli, camorra dato costitutivo? Azioni e reazioni

bindi napoli

Dopo i recenti fatti di cronaca che hanno riguardato episodi camorristici, sono nate polemiche e malintesi sul corteo che avrebbe dovuto sfilare compatto per le vie di Napoli per dare un primo messaggio importante subito dopo l’omicidio di Genny al rione Sanità.

Il corteo ha sfilato per le vie del quartiere Soccavo, teatro in queste settimane di raid e episodi riconducibili a organizzazioni criminali del territorio, che hanno gettato nella paura gli abitanti del popoloso quartiere nei pressi dello stadio San Paolo.

Malintesi tra le associazioni che hanno indetto il corteo, scarso coinvolgimento della popolazione a causa dei tempi brevissimi di comunicazione e organizzazione del corteo: queste le polemiche montante, a cui il vice sindaco Del Giudice, presente al corteo, ha cercato di rispondere: “E’ un fatto molto positivo questa risposta immediata, è una prima gemma, bisogna accrescere sempre di più questa consapevolezza e questo tipo di risposte in tutta la città”.

Dopo i vari episodi di criminalità organizzata, anche il governo ha deciso di far sentire la propria presenza, inviando a Napoli la Commissione anti camorra, presieduta dall’onorevole Rosy Bindi, che subito aveva lanciato la sua dichiarazione: “È già molto importante quello che è emerso oggi durante il primo lavoro della commissione: la camorra è un dato costitutivo di questa società, di questa città, di questa regione. Siamo particolarmente preoccupati in questa fase” – cosi infatti ha affermato Rosy Bindi dopo le prime audizioni della missione a Napoli. “E’ stato confermato -ha aggiunto- il coinvolgimento dei minori non solo come manovalanza, che è un dato di sempre, ma come una vera e propria autorganizzazione da parte dei minori che diventano veri e propri capi”.

Subito dopo il sindaco de Magistris ha rilasciato una dichiarazione in risposta a queste parole: “Sono saltato sulla sedia quando ho sentito quella frase che non condivido per nulla”. Il sindaco di Napoli quindi non condivide categoricamente le affermazione della presidente, che sono state ribattute anche dal procuratore Colangelo: “La camorra non è nel Dna dei napoletani che non hanno una propensione al crimine. La criminalità rappresenta una minima percentuale della popolazione rispetto ai cittadini che vogliono vivere in pace”. Ha poi aggiunto: ”La criminalità è una manifestazione patologica e non fisiologica della società napoletana.

“Apprezzo l’impegno profuso dalla Commissione Antimafia, ma non condivido le parole della presidente Rosy Bindi secondo la quale ‘la camorra è un dato costitutivo di Napoli e della Campania’. Piuttosto la camorra, come la mafia, la ‘ndrangheta e tutte le altre organizzazioni criminali, è un cancro che consuma una comunità contro il quale è necessario che lo Stato faccia fino in fondo la propria parte, sia in termini repressivi che preventivi, di efficienza dei servizi e prospettive di sviluppo, accompagnato da una forte mobilitazione civica”. Lo afferma in una nota la parlamentare Pd Michela Rostan, membro della Commissione Giustizia della Camera, secondo la quale “nessuno vuole negare l’esistenza della camorra, ma bisognerebbe fare sempre la massima attenzione ed evitare giudizi superficiali ed affrettati che rischiano di fornire messaggi ambigui se non addirittura dannosi”.

“La Bindi a nostro avviso disonora il ruolo che riveste. Se la parata svolta nei giorni scorsi a Napoli a spese dei contribuenti – spiegano il consigliere regionale di Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli della radiazza che stamattina hanno ascoltato decine di napoletani in diretta che si lamentavano per le offese gratuite della Presidente della commissione Antimafia – è servita a farle affermare quelle che a noi appaiono come sciocchezze post lombrosiane allora ha sprecato inutilmente soldi pubblici. Tra l’altro le sue affermazioni non hanno alcuna base scientifica o storica se non secondo noi un vago disprezzo classista e razzista verso il sud. Il problema vero è che oramai certi personaggi che hanno fatto carriera con una sorta di anticamorra da salotto tentano di ricostruirsi un ruolo sparando a casaccio”.

“È opportuno che il Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi precisi meglio le sue dichiarazioni rilasciate ieri perché, così come sono, suonano come un’offesa grave. Dire che la Camorra è un dato costitutivo di Napoli e dell’intera Regione Campania non fa altro che alimentare pregiudizi. Inoltre è un pugno in faccia ai tanti cittadini onesti, napoletani e campani, che fanno della lotta alla criminalità organizzata il loro pane quotidiano”. A dirlo è Gioacchino Alfano, Sottosegretario di Stato alla Difesa e coordinatore regionale in Campania del Nuovo Centrodestra. E conclude: “conosco Rosy Bindi e la sua caratura politica. Sono sicuro che è stata equivocata e che chiarirà quanto prima questo spiacevole misunderstanding”.

“Rosy Bindi temo usi parole di cui non conosce il significato e il peso. Dire che a Napoli la camorra è un ‘dato costitutivo della città e della Regione’ è uno schiaffo in pieno viso alla tantissima gente onesta e perbene che qui vive e lavora. Mi ricorda quelle frasi razziste, infarcite di disprezzo e luoghi comuni, che hanno scandito le fasi peggiori del nostro Paese. Non mi sarei mai aspettato di sentirle pronunciare addirittura dal Presidente della Commissione Antimafia. I napoletani, quelli onesti, dalle Istituzioni si aspettano ben altro, non passerelle, non racconti stile Gomorra e non dita puntate contro. La camorra esiste a Napoli, come nel resto del mondo esiste la criminalità organizzata, e nessuno vuole negarlo. Ma bisogna affrontarla, non mortificare i tanti che già la subiscono”. Così in una nota Severino Nappi, direzione nazionale Ncd.

 

Mario De Angelis

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