Alla fine è arrivata, la contestazione. Gaetano Crifò, dopo aver sollecitato più volte il rilascio degli atti inerenti alla «esternalizzazione del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani», ovvero tutta la pratica che ha visto l’affidamento di una quota del servizio di raccolta rifiuti urbani all’ECOCE, una società esterna a Ambiente Reale che è “Azienda speciale” del comune di Boscoreale, non avendo avuto alcuna risposta, ha preso carta e penna e ha steso formale denuncia per «diniego di atti propedeutici all’espletamento della funzione istituzionale di consigliere comunale». Che significa?
Innanzitutto che lui non ha potuto prendere visione del fascicolo contenete gli atti di questo affidamento perché – come riportato nella denuncia – gli sarebbe stato negato o ci sarebbero stati degli ostacoli burocratici a bloccare il tutto. Ma vuole anche dire che adesso a Boscoreale lavorano in due per la raccolta dei rifiuti: una ditta si occupa della pulizia del centro storico mentre l’altra opera in periferia. Insomma, la cosa non appare di semplice spiegazione.
Tutto è cominciato qualche mese fa, in pieno agosto, «allorché – spiega Crifò – mi sono trovato di fronte a un folto gruppo di persone che rumoreggiava davanti alla sede di Ambiente Reale, nel rione “Piano Napoli” di Madonna Liberatrice dai Flagelli, perché erano preoccupate di perdere anche quel poco di sostegno che gli arrivava dal lavoro saltuario come operatore ecologico, visto che il servizio sarebbe stato suddiviso con altra azienda, che aveva i suoi addetti, o che li avrebbe richiesti all’ufficio di collocamento zonale». Il Consigliere, attivatosi per visionare gli atti prodotti al fine di questa nuova distribuzione di carichi, nel tentativo di dare risposta agli interrogativi di quei lavoratori, non avrebbe tuttavia avuto alcuna risposta. «in data 3.8 corrente anno, – sottolinea Crifò nella denuncia al Prefetto – veniva inutilmente richiesta al responsabile di Ambiente Reale copia del verbale afferente al consiglio di amministrazione per procedura negoziale ristretta, in merito alla ricerca di un operatore per l’esternalizzazione del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani».
Il “diniego”, come riporta la risposta del direttore responsabile di Ambiente Reale, Anna Improta,
sarebbe derivato dal fatto che la richiesta di visionare gli atti doveva formalmente «essere rivolta al Presidente del Consiglio di Amministrazione, Emilio Ranieri» e non a altri. Insomma, una vicenda che da un mese e più si trascina a colpi di domande e risposte. Sino a che non è stata fatta formale denuncia, come scritto all’inizio, per aver «ostacolato» il consigliere al «corretto svolgimento della propria funzione pubblica nell’interesse della comunità elettrice».
A rincarare la dose, poi, è arrivata anche l’osservazione fatta dal consigliere Tafuro che ha denunciato presunte incongruenze sul “Bilancio” portato all’approvazione della stessa partecipata.
Questi, i fatti. Che, tra le altre, saranno portati in discussione al prossimo consiglio comunale, previsto per il 21 settembre (lunedì prossimo) a mezzogiorno, nella casa comunale di Piazza Pace. E tra i punti in discussione ci sarà anche quello relativo alla questione “Ambiente Reale” e all’altra ditta. Il “punto”, posto quasi alla fine degli argomenti all’ordine del giorno prevede, se approvato, la sospensione dell’incarico alla ditta ECOCE «in autotutela» da parte di Ambiente Reale. Visto l’orario, dunque, sarà un «Mezzogiorno di fuoco», come recitava un western di qualche anno fa? Oppure, considerato che quella tipologia di film veniva indicato come «spaghetti western» finirà tutto a “tarallucci e vino”?