Nel corso del suo viaggio a New York lo scorso giugno, Il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha partecipato a una tavola rotonda su invito del J. D. Calandra Italian American Instiotute” della City University di New York. L’istituto è il più grande centro di studi e ricerche negli USA interamente dedicato all’esperienza italiana nelle Americhe.
Il tema dell’incontro è stato la realtà delle migrazioni, ieri e oggi. Studiosi e intellettuali di origine italo-americana hanno discusso con il Sindaco di Napoli sulle loro città come città inclusive e “meticce” per eccellenza, luoghi di accoglienza e accettazione dei migranti, centri di sperimentazione di forme innovative di convivenza tra popoli e culture.
De Magistris ha ribadito il concetto nei suoi diversi incontri, dalle comunità italo-americane di Little Italy al colloquio con il Sindaco di New York Bill de Blasio, anch’egli di origine italiana come d’altronde lo stesso governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo. Ovunque è risuonato lo stesso messaggio: “Attraversata da tanti popoli nella sua storia—conquistata da Arabi e Spagnoli, Francesi e … Americani—Napoli non è mai stata e non sarà mai un città intollerante e razzista”.
Quel dibattito iniziato a New York con grande successo continua e si approfondisce oggi a Napoli, dove il sindaco ha invitato il preside dell’Istituto Calandra, prof. Anthony Tamburri ad un confronto pubblico su questi temi. Il prof. Tamburri, ordinario di chiara fama di Lingue e letterature europee e uno dei maggiori esperti americani di “Italian Studies” discuterà in particolare di cosa può insegnare all’Italia di oggi l’esperienza di milioni di emigranti italiani giunti in USA dalla fine del 1800.
Si tratta di un’esperienza che il nostro paese ha troppo spesso trascurato e perfino negato, coprendola di pregiudizi e luoghi comuni non dissimili da quelli a suo tempo nutriti dagli stessi americani, che rifiutavano agli emigranti italiani perfino l’etichetta di “bianchi”, costringendoli ad una subordinazione sociale e ad una assimilazione culturale che ha creato seri danni ad una comunità che conta oggi circa 20 milioni di persone negli USA.
Riscoprire oggi quell’esperienza ormai secolare, partire a proprio da Napoli e da New York, può dare un impulso decisivo a un movimento mondiale per la globalizzazione dei diritti di cittadinanza—una globalizzazione del fattore umano, non solo del capitale e delle merci.
Al dibattito, che si terrà al PAN il giorno 23 settembre alle ore 18 con il patrocinio del Comune di Napoli e dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo, parteciperanno, oltre il Sindaco de Magistris, anche Fred Gardaphè (City University di New York), Gennaro Matino (Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e Università di Napoli “Suor Orsola Benincasa”) e Ottorino Cappelli (Univeristà di Napoli L’Orientale).