Dopo le sensazionali scoperte dei resti umani di un neonato di pochi mesi, delle nuove urne funerarie e dei corredi funebri nelle aree di Porta Nola presentate lo scorso 27 agosto da un gruppo internazionale di illustri ricercatori, gli scavi archeologici di Pompei continuano ad essere fonte inesauribile di nuovi ritrovamenti.
Nella giornata di oggi, lunedì 21 settembre 2015, è stato infatti presentato ufficialmente un nuovo importantissimo rinvenimento stavolta ad opera di un’equipe francese che conta la collaborazione di noti istituti.
Il Centre Jean Bérard di Napoli in collaborazione con la Soprintendenza, da oltre dieci anni ha in corso a Pompei un programma di ricerche su “Artigianato ed Economia a Pompei”.
Quattro anni fa, una equipe di scavo ha intrapreso lo studio di un atelier di vasai, presso la necropoli di Porta Ercolano, articolato su tre botteghe consentendo una visione quasi completa di un complesso in attività al momento dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
Sono state indagate tre fornaci, un ambiente in cui i vasi venivano torniti, con le impronte dei torni e vasi crudi in fase di essicazione.
Una prova diretta che la bottega era in piena attività al momento dell’eruzione e dal punto di vista della ricerca archeologica, un passo in più, con l’identificazione di una produzione precisa.
Lo scavo del 2015, in corso, è stato esteso al di là dell’ultima bottega con l’obiettivo di capire come si sviluppavano le strutture in questo settore.
Proprio dalle ultime scoperte nell’area della bottega artigianale di vasi realizzata negli scorsi anni è ripartita la campagna di scavo di quest’anno che ha portato alla luce la nuova sensazionale scoperta:
si tratta di una singolare sepoltura a inumazione a cassa di epoca sannitica risalente alla metà del IV secolo a.C.; all’interno del sito sono stati trovati i resti ossei di una donna adulta di età compresa tra i 35 ed i 40 anni ed un ricco corredo funerario composto vasellame finemente decorato e di pregiata fattura.
Ancora più sensazionale sono le fortunate condizioni del ritrovamento della sepoltura, scampata per miracolo al bombardamento del 1943 nella quale un ordigno, esploso nelle immediate vicinanze del sito aveva fatto deflagrare le lastre della tomba.
Le indagini di scavo attuali condotte da Laëtitia Cavassa (CNRS, Centre Camille Jullian di Aix-en-Provence, e il Centre Jean Bérard di Napoli, USR 3133) con Bastien Lemaire (Università di Montpellier, Archéologie des Sociétés Méditerranéennes – Équipe TESAM) sono possibili grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero degli Affari Esteri Francese tramite il Centre Jean Bérard di Napoli e a un contributo di mecenati francesi (CMD², Artfusion, Art et luxe e altri privati).
Un supporto alle indagini di scavo è stato fornito dalle prospezioni geofisiche (radar e magnetiche) realizzate dall’Università di Salerno, sotto la direzione scientifica di Alfonso Santoriello, nell’ambito del progetto “Pompei 3D ” (diretto da H. Dessales, ENS).
Le ricerche in corso sono svolte su concessione del Ministero per i Beni e le attività culturali, funzionari referenti dott.ssa Annalisa Capurso e dott. Fabio Galeandro e rientrano in un progetto più ampio diretto da Sandra Zanella (Unversità di Paris I, Collège de France), Laëtitia Cavassa (CNRS, Centre Camille Jullian di Aix-en-Provence e il Centre Jean Bérard di Napoli), Nicolas Laubry (Università Paris-Est Créteil/CRHEC) e Nicolas Monteix (Università di Rouen) su “Organizzazione, gestione e trasformazione di una zona suburbana: il settore della Porta Ercolano di Pompei, tra spazio funerario e spazio commerciale”, per conto dell’Ecole Française di Roma.
A illustrare i ritrovamenti, gli stessi archeologi che hanno effettuato i ritrovamenti assieme al Soprintendente Massimo Osanna che ha dichiarato: “Pompei continua ad essere una fonte inesauribile di scoperte scientifiche e la stretta cooperazione internazionale della Soprintendenza con le missioni straniere di scavo ci inorgoglisce particolarmente. Le attività di ricerca che si stanno concentrando nelle necropoli di Pompei continuano a riservare grandi sorprese. Questo testimonia che Pompei è una città tuttora viva, non solo da salvaguardare, ma che continua a produrre elementi di studio e a perpetrate in qualche modo la sua anima. In quest’ultimo caso, presso la Necropoli di Porta Ercolano, si tratta di ritrovamenti particolarmente interessanti perché ci consentono di indagare un periodo storico finora poco studiato nell’area pompeiana, proprio per gli scarsi rinvenimenti.”
Raffaele Cirillo