Una nuova miserabile moda sembra imperversare a Napoli. Semplice ma diabolica al tempo stesso la dinamica: personaggi senza scrupoli si informerebbero su persone facoltose dedite a storie extraconiugali. Una volta individuata la vittima e procuratisi il recapito telefonico la malcapitata (il malcapitato) viene contattato e gli viene chiesta una somma di denaro per evitare la comparsa di murales sui muri di centralissimi siti partenopei riportanti non solo i dati anagrafici dei presunti amanti ma anche il numero di telefono con tanto di “calorose” presentazioni.
“Espertissima in….abile a…” con tanto di riferimenti reali a particolari intimi e a caratteristiche fisiche nascoste della coppia di turno vessata.“Un’estorsione in piena regola che secondo alcune indiscrezioni investigative colpirebbe play boy e play girl troppo “chiacchierone” e fanatiche di ostentare magari al bar o in palestra le proprie conquiste.
La pubblicità del tradimento rende più facile per gli estorsori risalire alle vittime e contattarle. La cosa potrebbe apparire banale, ma così non è affatto. Pare che le cifre che questi aguzzini sarebbero riusciti a sottrarre nel tempo alle vittime siano oltre modo notevoli. Senza pensare all’effetto traumatico che certe “notizie” sortiscono nella ignara prole degli sprovveduti e nei familiari. Complice l’omertà questi individui senza scrupoli approfittano della vergogna delle persone “beccate” e del timore fondato di scandali da parte delle stesse dopo la comparsa dei murales informativi.
Professionisti insospettabili sarebbero finiti nelle maglie di questo perverso ingranaggio che in alcuni casi avrebbe acceso i riflettori su flirt per nulla “ortodossi ” dalle conseguenze persino penali per i protagonisti. Insomma un mare di melma che indisturbato scorre in una Partenope dove proprio i guai non mancano. L’appello è quello di denunciare gli aguzzini alle autorità competenti riponendo fiducia nella discrezione e nell’efficienza delle forze dell’ordine. Solo così sarà possibile arginare e , speriamo, porre fine all’ennesima oscenità sociale di questa complessa e marcia società.
Alfonso Maria Liguori