Continua la corrispondenza tra il Comune e il MoVimento 5 Stelle di Mariglianella sul tema AMIANTO. Si consuma tanta carta e toner ma ci si dimentica del tempo che passa.
Sono passati due anni dal censimento obbligatorio amianto e solo oggi il Comune di Mariglianella invia le 10 autodenunce all’ASL di competenza, trincerandosi, dietro la giustificazione del proprio ruolo, competenze e/o difficoltà economica!
PERTANTO, RAMMENTIAMO, CHE LA TUTELA DELL’INCOLUMITÀ E DELLA SALUTE PUBBLICA COSTITUISCE UN’ASSOLUTA PRIORITÀ NELL’AMBITO DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA.
Dalla normativa ambientale emerge che le così dette posizioni di garanzia (il cui contenuto consiste nell’obbligo di provvedere alla bonifica dei siti inquinati e, in via preliminare, alla messa in sicurezza di emergenza), sono sempre rivestite:
- DAL RESPONSABILE DELL’INQUINAMENTO, IN VIA ORIGINARIA, PER IL PRINCIPIO “CHI INQUINA, PAGA”;
- DAL COMUNE, IN VIA SUSSIDIARIA;
- DALLA REGIONE, IN VIA SURROGATORIA;
- DA ALTRI SOGGETTI INTERESSATI, IN VIA DERIVATA, (D. LGS. 152/2006, ART. 250 (BONIFICA DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE);
“Qualora i soggetti responsabili della contaminazione non provvedano direttamente agli adempimenti disposti dal presente titolo ovvero non siano individuabili e non provvedano né il proprietario del sito né altri soggetti interessati, le procedure e gli interventi di cui all’articolo 242 sono realizzati d’ufficio dal comune territorialmente competente e, ove questo non provveda, dalla regione, secondo l’ordine di priorità fissati dal piano regionale per la bonifica delle aree inquinate, avvalendosi anche di altri soggetti pubblici o privati, individuati ad esito di apposite procedure ad evidenza pubblica. Al fine di anticipare le somme per i predetti interventi le regioni e/o Comuni possono istituire appositi fondi nell’ambito delle proprie disponibilità di bilancio”.
Il M5S ancora una volta, invita all’Amministrazione, cui è affidata la funzione di vigilanza sul territorio e l’azione volta ad assicurare la sicurezza e la salute pubblica, in via diretta e/o in via surrogatoria, a fare quanto imposto dalla legge. Riteniamo, che sia indispensabile affrontare seriamente, con impegno e determinazione, questo problema divenuto ormai impellente. Un problema che da sempre è stato volutamente ignorato dalle passate legislazioni! Oggi, noi tutti, siamo chiamati a garantire il proprio impegno e a dare il proprio contributo di idee, vi è in gioco la salute dei cittadini. La vetustà rende i pannelli di eternit estremamente minacciosi, perché diventano più friabili. Stiamo parlando di un materiale altamente cancerogeno. Bisogna, quindi, compiere un atto politico che è anche un atto di coraggio e di coerenza, intraprendere un percorso comune e condiviso da tutte le forze politiche: l’amianto deve essere ritenuto un nemico comune. Per quanto ci riguarda, a dimostrazione che non amiamo fare polemiche sterili fine a se stesse, e che riteniamo il dialogo e il confronto gli unici mezzi per addivenire a soluzioni condivise e finalizzate al bene comune, chiediamo ancora una volta, un monitoraggio ambientale e di elaborare una mappatura completa e puntuale dell’amianto, istituire anche un “contributo ambientale”, beneficiando di eventuali agevolazioni, per chi esegue lavori di bonifica al proprio edificio; formare un elenco delle imprese abilitate alla rimozione dell’amianto e dei materiali che lo contengono; reperire fondi regionali, statali ed europei per l’ambiente e per l’energia, e provvedere alla sostituzione dei pannelli in eternit con quelli solari.
Realizzando la bonifica e lo smaltimento si innesca tutta una serie di attività che possono dare un impulso positivo all’economia locale. Si creerebbero opportunità di lavoro per professionisti, operai, imprese specializzate o, se non lo sono, spingerle a specializzarsi, generare energia autonomamente e dare un decisivo impulso al fotovoltaico, con tutti i risvolti positivi che se ne potrebbero trarre da punto di vista economico, ambientale e di risparmio energetico.
Trasformando un problema in opportunità di sviluppo e di rilancio economico al servizio della salute dei cittadini.
È vero che ci ritroviamo nella cosiddetta terra dei fuochi! È vero che il sito tossico Agrimonda giace ancora lì da 20 anni! Qui tutto ormai ci è diventato indifferente ma cerchiamo, almeno, nel nostro piccolo, credendoci e adoperandoci, di bonificare la nostra terra per una vita migliore e magari, renderla più lunga possibile!