Troppo facile chiamarle tutte arti marziali

bruce leeIn qualunque forma fisica siate in questo momento, se state pensando alle arti marziali come il vostro prossimo impegno, ho una buona notizia: le arti marziali sono più accessibili di quanto pensiate. Magari trovare quella giusta per voi può essere difficile, ma spero, con questo articolo, di aiutarvi a trovare le risposte alle vostre domande.

Per prima cosa non bisogna pensare di essere troppo vecchi per praticare un Arte Marziale; è comune, ma errato, pensare che per acquisire buone capacità sia necessario iniziare da piccoli. Certamente avere un fisico giovane e prestante è un vantaggio, ma è anche vero che i sistemi insegnati variano a seconda dell’individuo e si adattano alle proprie capacità a prescindere dall’età, riuscendo a raggiungere gli stessi traguardi prestabiliti.

La scelta di praticare arti marziali, può derivare da vari fattori, quasi sempre spinti da una motivazione di fondo, più importante di quel che si pensa. C’è chi si giustifica dicendo: “Ho sempre voluto imparare a difendermi” o “Voglio acquistare più sicurezza nelle mie capacità”; ma c’è anche una piccola parte dei praticanti che ha una semplice passione per le discipline di difesa. La pura verità è che la maggior parte delle arti marziali sono regimi di idoneità fisica che provengono da tradizioni guerriere di diversa estrazione culturale, ed i benefici che si traggono dalla pratica di una di esse vanno dalla costruzione di un corpo sano e una serie di capacità di auto-difesa alla formazione di  una mente sana, nonché verso lo sviluppo del vostro “Io” come persona. Il Jeet Kune Do, per esempio, si basa su questi principi; altre discipline invece danno priorità alla pratica prettamente sportiva.

Ogni arte marziale ha una sua storia e una sua dottrina, che viene tramandata da anni, di generazione in generazione, ma non perdendo il suo dogma principale. Ne è un esempio il Kung Fu, con i suoi movimenti precisi e coreografici; o ancora il Judo, basato su tecniche di prese, volte a mettere letteralmente al tappeto il proprio avversario. Nel Karate invece, si possono eseguire alcune tecniche di allenamento solitario, definite “Kata”; oppure provare con un avversario nel combattimento definito “Kumite”.

Le Arti Marziali  possono differire ancora per posizione geografica o provenienza: la Cina ci ha dato il Wing-Chun , il Giappone il Ju-jitsu, la Korea il Taekwondo, la Thailandia la Muai Thai, le Filippine il Kali, in Francia il Savate, in Russia il Sambo, in America il Jeet Kune Do, in Italia la Scherma, in Grecia Il Pamkration ed altre più o meno conosciute.

La scelta di una disciplina è comunque soggettiva, ma è molto importante soprattutto la scelta dell’istruttore. E’ necessario che sia certificato, abilitato CONI, ed abbia una buona esperienza sia nella pratica ma principalmente nell’insegnamento; saper trasmettere i propri principi deriva, oltre che da una buona preparazione, anche a una comunicazione che sia efficace e pragmatica. E’ bene riguardarsi da maestri che, con pochi anni di pratica, si dilettano nell’insegnamento, magari vantando di aver effettuato corsi per istruttori in discipline vendute come formidabili sistemi militari. E sfatiamo la leggenda che se sei orientale conosci le Arti Marziali: sarebbe come dire che tutti i napoletani sono pizzaioli  o tutti i brasiliani ballano la Samba, per non cadere in luoghi comuni.

I prezzi dei corsi possono variare in base al centro fitness in cui si svolgono le lezioni: diffidate dai corsi che costano troppo poco o quelli che costano troppo; valutate bene gli insegnanti: i vostri figli potrebbero prenderli come modello di vita.

 

Ernesto Tarchi

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano