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Per il “Gens Mariliani” visitatori delusi dalle mancate visite guidate

GENS MARILIANI (1)MARIGLIANO – Fino a qualche tempo fa le pubblicità cosiddette “ingannevoli” riguardavano pressoché la vendita o promozione di qualsivoglia merce. Ebbene oggi siamo andati avanti,o indietro, dipende dalla prospettiva.

È il caso dell’evento di rievocazione medievale “Gens Mariliani” promosso nella cittadina marglianese e giunta alla sua quinta edizione. Da programma, ampiamente pubblicizzato appunto con colorati manifesti, era prevista per il giorno 26 settembre una visita con tanto di guida al Castello ducale, opera del XII sec., frutto della risistemazione settecentesca, appartenuto alla famiglia Carafa e oggi sede delle attività religiose delle suore Vincenziane.

Questo sito non è visionabile all’interno in nessuna occasione se non quelle speciali. Molte persone, provenienti dall’hinterland ma anche mariglianesi stessi, hanno perciò approfittato dell’occasione per accedere al bene culturale. Tutti si sono trovati di fronte alla stessa risposta da parte degli organizzatori: al castello non c’è alcuna visita guidata che avrebbe permesso di conoscerne la storia e i luoghi non visibili dall’esterno. Si rimandava pertanto alla successiva rappresentazione teatrale da parte dei ragazzi dell’associazione Pan polis nella novella di Boccaccio.

Nella delusione generale è stata concessa una visita senza accompagnatori al solo giardino,valevole per altro di più di uno sguardo visti alcuni luoghi particolari come il fossato che lo circonda, il roseto, il laghetto artificiale  sormontato da un pregevole ponte in pietra e gli orti coltivati. Per concludere la falsa pubblicità non era consentita neppure l’accesso ad una fantomatica mostra di cui addirittura non si conosceva neppure il luogo esatto di esposizione.

Campeggia fuori dal fossato un ulteriore avviso di manifestazione intitolata “Adotta un albero per la rinascita del bosco ducale “, e prevista per il 3 ottobre, atta all’intervento per il ripristino degli alberi del bosco abbattuti in seguito al maltempo nell’anno scorso. Non ci resta che aspettare se stavolta i manifesti siano “sinceri” e che il dibattito previsto dal programma sia davvero aperto alla cittadinanza.

 Stella Porricelli 

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