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Napoli, Bagnoli: ecco il cavalcavia della vergogna

Il cavalcavia in questioneIl “cavalcavia della vergogna” congiunge la parte alta di Bagnoli attraverso via traversa Napoli con via di Pozzuoli. Oasi indisturbata per grossi ratti e insetti non che orinatoio e toilette “completa” a cielo aperto questo monumento all’inciviltà è attraversato da numerosi studenti e pendolari che si recano ogni giorno a lavoro o negli istituti scolastici della zona.

Premettendo che parliamo anche di scuole medie ed elementari immaginiamo i rischi corsi sul fronte igienico-sanitario da bambini che complice l’innata curiosità sono spinti a toccare di tutto. La questione appare poi ancora più grave se si pensa che l’epatite virale è praticamente “endemica” in alcune zone del territorio.

E’ palese, è evidente, lo ripeteremo all’infinito che chi dovrebbe controllare non lo fa e a pagarne le spese sono sempre i più piccoli, i più indifesi. Senza contare poi il pericolo di rapine scaturito da un ammasso di metallo che offre ottima possibilità di fuga ai malviventi. Come sempre si attende prima la tragedia annunciata per intervenire : è avvilente costatare passivamente un simile sfacelo che sembra non avere “responsabili”. Bagnoli umiliata, inquinata, sfruttata sino all’inverosimile da politiche industriali scellerate e priva di concreti riferimenti istituzionali. Questa è Napoli? No questo è il risultato di decenni di mal governo, di inadeguati processi di scolarizzazione , di inoccupazione e di dispersione sociale.

Ognuno deve offrire il proprio prezioso contributo se si vogliono ottenere risultati soddisfacenti in tempi utili. Si accorgano dal palazzo di città di quanto succede a Bagnoli e nella periferia, rispettino i diritti civili di chi è reo solo di essere nato e cresciuto in questi luoghi dalle potenzialità produttive inimmaginabili. Napoli è estro, passione, genialità e umanità : il resto è interesse personale di chi nel tempo non ha esitato a trasformare in “ghetto” per il proprio meschino tornaconto intere aree della città.

Alfonso Maria Liguori

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