Sant’Antonio Abate: un referendum cittadino per la scuola “De Curtis”

IMG_7810Con uno slogan chiaro e preciso “La scuola è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a chi oggi si prepara ad affrontarlo” il movimento civico de La Città Giusta ha promosso una assemblea pubblica domenica mattina, all’ingresso della scuola elementare De Curtis in via Dante Alighieri, oggetto di discussione e preoccupazione per la cittadinanza abatese.

E’ da un anno esatto che il tema De Curtis è al centro di scelte contrastanti, non senza polemiche, dall’Amministrazione Varone che, nella disponibilità di fondi ex L. 219/82 e L. 32/92 per un importo complessivo di 8.495.000 euro da investire per la riqualificazione di opere pubbliche di vario tipo, dopo aver sperperato più di 2.000.000 di euro per il rifacimento delle strade con interventi superficiali ed effettuati in tempi più che discutibili, dopo una verifica tecnica dei livelli di sicurezza sismica e una valutazione di interventi e costi per gli edifici scolastici comunali della scuola elementare De Curtis e Buonconsiglio, con la decisione della giunta presa con delibera n. 151 del settembre 2014 sosteneva che, a prescindere da lavori di adeguamento e messa in sicurezza delle scuole comunali in relazione alle normative in vigore, la scuola elementare di via Dante Alighieri andava demolita e ricostruita.

Un progetto di un importo pari a 5.350.000,00 euro, dopo la rapida nomina di un RUP e affidamenti di incarichi a professionisti e bandi di gara che hanno comportato un ulteriore aggravio di spesa, tutto su blocca e dopo appena 40 giorni dall’approvazione del progetto preliminare di demolizione e ricostruzione, l’amministrazione Varone ritorna sui suoi passi, forse tornando con i piedi per terra valuta come di difficile attuazione il progetto di demolizione e ricostruzione, ritendo più opportuno in tempi brevi attivarsi per un intervento di messa in sicurezza del plesso avente ad oggetto i solai e la pensilina all’ingresso.

Il messaggio è chiaro e sotteso: la scuola non è così in pericolo come si vuol far credere.
Nel frattempo, tale indecisione e impreparazione politica e amministrativa ha comportato che i lavori fossero appaltati all’inizio dell’anno scolastico, comportando, oltre al ritardi di una settimana dell’inizio dell’anno scolastico, ma anche due mesi, si spera, di “minimi disagi” (Assessore Sara Calabrese ipse dixit) per doppi turni nonché disagi psicologici dei bambini e difficoltà logistiche per i genitori, data anche la difficoltà per assicurare la regolarità del trasporto scolastico.

Qualcosa non torna, e alcune domande sono lecite. La scuola De Curtis, attualmente versa in uno stato tale da richiedere un intervento di demolizione e ricostruzione, e se così fosse perché si è atteso tanto tempo (un anno!) mettendo a rischio l’incolumità di chi frequenta la scuola? Oggi, basta una semplice messa in sicurezza per garantire la stabilità ad un edificio, che a detta del Sindaco (convinto ad andare avanti per la sua strada), in un futuro oggi non definibile verrà demolito?

Da apprezzare è lo sforzo con cui l’Amministrazione sabato mattina ha organizzato un incontro “farsa” il cui intento era quello di dare informazioni utili ai genitori e che invece è finito per diventare una lezione tecnica di urbanistica e di edilizia, tra l’altro con un Sindaco improvvisatosi tecnico, non prima di essersi definito un “non tecnico”, ma soprattutto ancora una volta si è dimostrato estraneo dalla realtà locale, essendo allo scuro dei disagi che ogni giorno i genitori della De Curtis devo no affrontare, soprattutto per la mancanza di regolarità del trasporto scolastico nel turno pomeridiano, ma soprattutto una incertezza totale sui tempi di progettazione e realizzazione della nuova scuola. Invece, si è affrettato a sostenere che i lavori dureranno anche meno del 31 ottobre, e noi saremo impazienti di fare i complimenti qualora ciò accadesse. Per adesso, crediamo che l’input di tale incontro lo abbiamo dato noi, perché da un anno era necessario informare i cittadini, e solo dopo aver pubblicizzato la nostra assemblea, si sono affrettati a porre rimedio, francamente apparendo non tanto preparati sulla tematica.
Noi siamo di una idea diversa. Una scelta del genere non può essere solo politica, ma necessita di un coinvolgimento dei cittadini, PRIMA di tutto. Ecco perché, l’idea è quella di promuovere un referendum cittadino, previsto dall’art. 59 dello Statuto Comunale, sulla possibilità di impiegare tale cifra per un intervento su tutte le scuole del territorio, che di certo non versano in una situazione migliore della De Curtis.
La non urgenza di una demolizione e una ricostruzione è nei fatti e negli atti di questa Amministrazione. Non è un intervento urgente e necessario.

Saremmo curiosi di leggere i dati in possesso del Sindaco, in base ai quali ha colto tale convenienza.
L’appuntamento è martedì 29 ore 20,30 presso il Centro Parrocchiale Rosanova in via Paolo Borsellino per avviare l’iter di costituzione di un comitato promotore del referendum.

Basta parole, ora i fatti. E soprattutto, la parola ai cittadini.

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