Sono partite da poche settimane le riprese di “Troppo Napoletano” per la regia di Gianluca Ansanelli che vede per la prima volta Alessandro Siani nella veste di produttore.
Il progetto è però più ampio e fa capo alla nuova scommessa di Cattleya, il Cattleya Lab. Nato proprio dalla sinergia tra la casa di produzione di Riccardo Tozzi e il più amato tra i comici italiani, che ne cura la direzione artistica, Cattleya Lab esordisce in Campania con una commedia leggera che ha come protagonista un bambino di 11 anni, Gennaro Guazzo, con Siani già in “Si accettano miracoli”.
Una pellicola a basso budget che coinvolge circa 80 tra attori e tecnici quasi tutti napoletani, proprio nello spirito di sviluppare progetti cinematografici di qualità che abbiano una forte caratterizzazione regionale ma che possano al contempo ambire ad una distribuzione nazionale.
Nel cast Serena Rossi, nel ruolo di Debora la madre di Ciro (Gennaro Guazzo), Gigi e Ross, Gianni Ferreri, Nunzia Schiano, Salvatore Misticone, Loredana Simioli, Antonella Lori etc. con la special guest di Clementino, in un film che racconta, in chiave di commedia, le diverse anime di Napoli.
“Si parla sempre del desiderio che hanno i napoletani di veder mostrata un’altra Napoli – spiega Alessandro Siani – ma non esiste un’altra Napoli, la verità è che Napoli è unica, siamo noi napoletani ad essere diversi”. Una storia d’amore dal punto di vista di un bambino che riesce a far emergere le mille sfumature di una città che non accetta etichette tanta è la varietà di persone che la popolano. “Se in Benvenuti al Sud si sono raccontate le differenze tra Nord e Sud del nostro Paese – continua Siani – qui abbiamo scavato ancora più in fondo mettendo in scena il tenero incontro e il primo amore di un bambino del rione Sanità e una bimba altolocata di Posillipo.