Il provvedimento è scaturito dalla trasmissione alla Procura di alcune relazioni tecniche dell’Arpac Caserta che segnalavano l’esistenza di fenomeni di inquinamento da clorurati nelle acque sotterranee nella zona di Airola, in prossimità dello stabilimento Nokia Networks and Solutions Spa. “Le cause della contaminazione – come precisa una nota del procuratore di Santa Maria Capua Vetere Maria – Antonietta Troncone – sono state ricercate nella presenza sul sito dello stabilimento della Nokia. Attualmente sono ancora in corso gli accertamenti tesi a stabilire la provenienza univoca o meno della sostanza inquinante dall’attività dello stabilimento della Nokia, anche se può affermarsi che l’attività svolta dallo stabilimento è almeno una delle fonti di tale contaminazione.
Nel corso delle indagini – scrive ancora il procuratore Troncone – si è reso necessario verificare se la contaminazione si fosse propagata dallo stabilimento a valle idrogeologica nel periodo delle realizzazione della barriera e si è accertata la possibile migrazione della contaminazione della falda per una lunghezza di circa 15 km attraverso i comuni da Gricignano di Aversa a Castel Volturno.
Gli ulteriori prelievi e analisi di acque nei pozzi hanno confermato la presenza di composti organoclorurati e, in particolare, di tetracloroetilene, in un numerosi campioni di acqua prelevata”.
Dunque per la Procura: “Appaiono essere particolarmente significativi atteso che molti di questi pozzi oggetto di analisi servono abitazioni private abusive, non allacciate, pertanto, alla rete idrica comunale e quindi non approvvigionate se non da acqua proveniente dagli stessi pozzi”.