Battipaglia: inizia la sperimentazione nella Piana del Sele sulla partecipazione dei cittadini

“Occorre ripensare gli spazi della collettività, anche per attPalazzo-comunale-di-Battipagliairare risorse che – lo vediamo da anni – sono andate perdute e, il più delle volte, inespresse. Risorse umane – ma anche economiche e strumentali – da recuperare ed organizzare. Il modello della comunità va sostanzialmente cambiato e ripensato e quello locale ridisegnato. Vanno fatte scelte alla luce del sole, coinvolgendo i cittadini. Bisogna indicare una direzione precisa  per evitare che tra qualche anno si rischi di non  riconoscere i luoghi dove viviamo, dove sono nati e cresciuti i nostri figli”. (Pierdomenico Di Benedetto)

“La via maestra passa, a nostro avviso, attraverso istituti di partecipazione a carattere decisionale dove si possa discutere di progetti sul FUTURO DEI LUOGHI. Nei termini economici attuali, l’unico modo per “esserci” è creare reti di sistemi economici locali che portino avanti un progetto di futuro condiviso” (Giancarlo Fausto)

“Innanzitutto la città si deve riappropriare della propria identità. Bisogna evitare accordi politici di secondo e terzo livello in forza dei quali un po’ chiunque – a destra e a sinistra – è stato portato ad amministrare importanti realtà locali non in forza d un progetto di sviluppo della comunità, o di una credibilità personale, ma semplicemente in forza a relazioni personali dirette a veicolare opportunità per circoli ristretti di clientela.” (Roberto Caruccio)

Polis- SA raccoglie la sfida di molti che hanno voluto impegnarsi sul territorio e, dopo gli esiti dell’ultima gestione amministrativa, hanno detto basta, ricercando un impegno personale non più differibile.

“Siamo un movimento di tipo nuovo – argomenta Mimmo OLIVA nel ruolo di portavoce – un contenitore per aggregare, convogliare, sviluppare e diffondere tra i cittadini le capacità necessarie ad interveniresulla realtà che li riguarda. E che sempre più spesso sono invece costretti a subire senza neppure riuscire a comprenderla.”

 La partecipazione, il protagonismo dei territori deve iniziare dalla consapevolezza che le decisioni dei prossimi mesi ed anni peseranno sul futuro dei cittadini, e delle generazioni successive, in maniera determinante.

La formula è apparentemente semplice: non più consigli comunali chiamati a ratificare surrettiziamente l’operato dei sindaci, consorterie che si muovono nell’ombra ma, al contrario, cittadini e rappresentanti protagonisti nella costruzione del futuro dei propri territori.

 

 

 

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