Armatori nel mirino della Procura Oplontina

naveDopo il caso Deiulemar un’altra società di armatori di Torre del Greco finisce nel mirino della Procura di Torre Annunziata. Questa volta ad essere scandagliati dagli investigatori sono i conti della “Rizzo Bottiglieri De Carlini Armatori Spa” (Rdb). Ma a differenza del crac Deiulemar che ha mandato in rovina centinaia di torresi, per quanto riguarda la società di via Olivella le Fiamme gialle della Guardia di Finanza di Napoli hanno rilevato un’evasione fiscale da circa 30 milioni di euro. Così, a conclusione di mesi di indagini da parte dei finanzieri, è scattato un sequestro di beni preventivo per l’equivalente della somma che la società armatoriale avrebbe sottratto al Fisco italiano.

Nelle ultime ore la Procura oplontina, guidata da Alessandro Pennasilico, ha disposto – il provvedimento è stato firmato dal gip del tribunale di Torre Annunziata Giovanni De Angelis e su richiesta del pm Sergio Raimondi – il sequestro di tre ville, alcuni conti correnti e di polizze assicurative per un valore di 28,7 milioni di euro.

Secondo le indagini dei finanzieri di Napoli il gruppo di armatori attraverso un complesso sistema, fatto di società off-shore con sede in Lussemburgo e Uruguay, sarebbero riusciti a raggirare la tassazione italiana per poi distribuire gli utili tra i vari soci della Rdb. La società controllante del gruppo – una società con sede in Lussemburgo ma con domicilio fiscale in Italia – avrebbe omesso di dichiarare al Fisco ben 37 milioni di euro, soldi che poi sarebbero stati redistribuiti ai cinque soci della Rdb grazie ad una polizza assicurativa.

Gli armatori di Torre del Greco, però, già un anno e mezzo fa erano stati oggetto di un’inchiesta: nel giugno 2014 era già stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni nella disponibilità dei soci dell’azienda di via Olivella per un valore di oltre 11,5milioni di euro, tra cui immobili a Capri, Ischia e Roma. In quel caso erano state scoperte operazioni con rapporti bancari trasferiti da due società-schermo formalmente domiciliate a Montevideo in Uruguay ed anch’esse nella disponibilità degli armatori. Due filoni di indagine,8 indagati, 11 milioni nel primo sequestro, 28 nel secondo.

Questi sono i numeri di un’inchiesta partita nel 2012. Quello delle ultime ore è il secondo capitolo dell’operazione «Luxembourg», che l’anno scorso ha portato al sequestro di ville e case di pregio a Roma, Milano, Capri, Ischia e Torre del Greco. Quel sequestro è stato confermato dal Riesame, mentre per il primo capitolo dell’inchiesta il pm Raimondi ha chiesto il rinvio a giudizio per i 6 indagati al tribunale di Torre Annunziata.

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