sottoposto a misura cautelare in carcere; il consigliere regionale Di Scala Maria Grazia e Piro Raffaele, sottoposti all’obbligo di dimora nel comune di residenza; Schiano Antonio e Vuoso Giorgio, sottoposti all’ obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria), ritenuti responsabili, a vario titolo, di più episodi di peculato, concussione, corruzione per l’esercizio della funzione, abuso d’ufficio, falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico, truffa in danno del Comune.
La complessa attività investigativa svolta dalla Stazione Carabinieri di Barano d’Ischia avviata nel novembre 2013 a seguito di una dettagliata denuncia sporta da un venditore ambulante- ha consentito di delineare la sussistenza di una sistematica illecita gestione della cosa pubblica ad opera di un funzionario della Polizia Municipale del Comune di Barano d’Ischia, il Tenente Stanziola Nicola Antonio, responsabile dell’organizzazione e controllo delle attività connesse a mercati, fiere e manifestazioni nonché dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale.
Alcuni di detti reati sono stati commessi dal suddetto pubblico ufficiale in concorso con appartenenti alla Associazione Culturale denominata “Testaccio Grandi Eventi” creata ad hoc al fine di aggirare le normative di natura fiscale e amministrative in materia di fiere, mercati e spettacoli vari.
Le indagini hanno consentito dunque di accertare, a carico dello Stanziola -pubblico ufficiale infedele- e dei suoi correi:
– la percezione indebita di denaro o di altre utilità, in cambio di autorizzazioni – del tutto arbitrarie – per partecipare a fiere e mercati sul territorio del Comune di Barano d’Ischia; l’acquisto -mediante l’utilizzo di denaro pubblico del quale lo Stanziola disponeva in virtù del ruolo e delle funzioni esercitate- di materiale utilizzato a fini privati per l’organizzazione di fiere e mercati; il rilascio di false autorizzazioni in materia edilizia ed urbanistica, in favore di soggetti che le hanno poi prodotte in giudizi civili per contrastare le legittime pretese della controparte;
– il tentativo di acquisire ad un prezzo estremamente conveniente una struttura alberghiera, in. cui danno lo Stanziola aveva emanato un’ordinanza di abbattimento proprio al fine di ottenere un deprezzamento del valore del bene; l’aver sistematicamente sfruttato la posizione di pubblico ufficiale per costringere i commercianti ad indebite dazioni di prodotti alimentari (pane, frutta e verdura); plurimi episodi di assenteismo dal posto di lavoro.
Nel corso dell’esecuzione delle misure cautelari, sono state eseguite altresì perquisizioni presso gli uffici comunali alla ricerca di ulteriori elementi documentali utili alla complessiva attività di indagine.