Inquinamento del torrente “Solofrana”, interrogazione all’UE di Pedicini (M5S)

 

SolofranaLa gravissima vicenda dell’inquinamento del torrente “La Solofrana” in provincia di Avellino è approdata alla Ue.

Il portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini ha presentato un’interrogazione con cui chiede alla Commissione europea di far sapere se sta monitorando la situazione, se sono state adottate misure appropriate da parte delle Autorità nazionali competenti e quali azioni intende intraprendere per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini nel rispetto di tre direttive comunitarie (la 91/271/Cee, la 2000/60/Ce e la 2008/105/Ce).

“‘La Solofrana’ – ha spiegato Pedicini nell’interrogazione – è un torrente tributario del fiume Sarno e risulta essere, a causa di numerosissimi sversamenti abusivi e di una carente rete fognaria, uno dei fiumi più inquinati d’Europa. Nelle scorse settimane – ha aggiunto il portavoce del M5s – le analisi effettuate dall’Arpa Campania hanno evidenziato la presenza di metalli pesanti in quantità di molto superiore alla norma: i valori del cromo (Cr) sono di 4713,1 ug/l; quelli dell’alluminio (Al) di 9197,7 ug/l; quelli dello zinco (Zn) di 551,3 ug/l e quelli del fosforo (P) di 6701 ug/l, inoltre sono stati riscontrati valori elevati di piombo (54,9 ug/l); azoto ammoniacale e solventi aromatici”.

“Si tratta – ha commentato Pedicini – di un ennesimo scempio ambientale provocato dal colpevole malgoverno del territorio, dall’assenza di controlli e dalla mancata tutela del patrimonio naturalistico, in un’altra importante area della Campania, oltre a quelle già tristemente note e compromesse come la Terra dei fuochi. Vista la gravità della situazione – ha concluso l’esponente pentastellato -, occorre che gli organi competenti intervengano rapidamente per evitare che il degrado peggiori e che l’inquinamento contamini pesantemente le falde acquifere che alimentano gli acquedotti della zona del Sarno. Inoltre, bisogna predisporre subito un piano di bonifica e di risanamento per ripristinare l’ecosistema dell’area fluviale colpita”.

 

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