Non si può parlare di maggioranza e opposizione su questioni di vitale importanza che devono coinvolgere tutti gli onesti contribuenti ercolanesi. In nome di un rinnovamento, che non deve trasformarsi nell’ennesima farsa ma acquisire esponenzialmente concretezza rilanciando spessore culturale e produttività indigene, occorre porre fine ad antiche diatribe personali, clientelismi e soprattutto alle calunnie già costate alla città negli anni un prezzo altissimo.
Basta con i feudi, con i servi sciocchi pronti a tutto pur di sostenere il proprio signorotto e con le megalomani ambizioni personali. Forza allora sindaco Buonajuto: potendo contare su una opposizione in cui figurano esponenti di primo piano della politica locale, pensiamo ad Antonio Liberti, Antonietta Garzia, Rory Oliviero, Gennaro Miranda , Gennaro Cozzolino, Assia Riccio (solo per citare alcuni nomi) e su una maggioranza formata da giovani motivati ed esperti strateghi non c’è limite ai traguardi che il primo cittadino potrà raggiungere se solo prevarrà lo spirito cooperativo e la meritocrazia sulla mediocre filosofia del più bravo, bello e gettonato. Ercolano necessita di interventi rapidi e in tempi utili su più fronti.
E’ impensabile pretendere di risolvere i problemi dall’oggi al domani: molto più fattibile lavorare al miglioramento della condizione quotidiana d’esistenza dei cittadini costruendo nel contempo un domani migliore.
Scolarizzazione, occupazione, bonifica logistica, tutela delle attività commerciali, promozione dello sport: queste le chiavi per rinnovare di fatto un territorio già caro ai latini che potenzialmente rappresenta il fiore all’occhiello del palinsesto turistico archeologico campano.
Alfonso Maria Liguori