Da qualche giorno, l’ex ministro e deputata beneventana Nunzia De Girolamo, dopo un lungo periodo di assenza dalla scena politica, a seguito delle dimissioni da ministro per una intricata vicenda giudiziaria che la vedeva coinvolta, è ritornata ad occupare spazi televisivi nazionali e colonne di giornali come se nulla fosse accaduto.
La strabiliante quanto insignificante novità, che i media raccontano, è che la De Girolamo è ritornata con Forza Italia e Berlusconi. Quasi nessuno, però, si sofferma sulla maxi inchiesta giudiziaria all’Asl di Benevento che portò la De Girolamo alle dimissioni da ministro e nessuno spiega che il procedimento giudiziario non è terminato ed è in pieno svolgimento.
Tant’è che mercoledì prossimo 21 ottobre il Gip di Benevento Flavio Cusani dovrà pronunziarsi sull’istanza della difesa della De Girolamo, in merito all’utilizzabilità o meno, in sede giudiziaria, delle registrazioni di alcuni colloqui che hanno portato al coinvolgimento dell’ex ministro sannita nell’inchiesta. La decisione del Gip è molto importante perché andrà a tracciare un solco rispetto al rapporto tra la politica locale e la gestione della sanità beneventana. Si tratterà di un passo significativo per Nunzia De Girolamo, per capire se e come uscirà da questa vicenda o se dovrà ancora dare conto della sua posizione, e sarà anche un banco di prova per chi crede e si batte per una giustizia giusta al servizio della collettività. Anche in questo caso, il M5s vigilerà e farà la sua parte in tutte le sedi per sostenere chi, senza condizionamenti e in piena autonomia, opera per gli interessi di tutti i cittadini, per il rispetto delle regole e per la trasparenza.
Va evidenziato che la magistratura non ha ancora chiarito qual è esattamente la posizione dell’ex ministro, che, lo ricordiamo, da quanto risulta ufficialmente, non è indagata. La vicenda, riguarderebbe, così come hanno raccontato i media, presunti favoritismi da parte della De Girolamo nella scelta dei dirigenti e per gli appalti all’Asl di Benevento. Ci sarebbero in ballo aspetti riferiti alla gestione della sanità sannita e una storia di registrazioni rubate, dalle quali si evincerebbero presunte pressioni esercitate sul direttore generale dell’Asl di Benevento e un interessamento per la gestione del bar della famiglia De Girolamo dentro un ospedale privato. La maxi inchiesta, avviata nel 2012, vede indagati i dirigenti dell’epoca dell’Asl, medici, funzionari pubblici, politici e imprenditori del settore sanitario per vari e gravi reati.
L’inchiesta, che è molto complessa ed è divisa in più tronconi, sta andando in varie direzioni. Alcuni indagati, sono già stati rinviati a giudizio. Tuttavia, sulla vicenda occorre fare ancora molta chiarezza e saranno i processi ad emettere le sentenze sul piano giudiziario. Però, non si può dimenticare quanto scrisse nell’ordinanza che portò ad alcuni provvedimenti cautelari il Gip Flavio Cusani nel dicembre 2013: “Sono indagini sull’esistenza di un ristretto direttorio politico-partitico, costituito, al di fuori di ogni norma di legge, da componenti esterni all’amministrazione, che hanno interessi privati e di ricerca del consenso elettorale, con modalità a dir poco deprimenti ed indecorose, di ogni aspetto della gestione dell’Asl di Benevento (dai trasferimenti e nomine di dirigenti e primari, gare di appalto, allocazioni sul territorio di sedi Asl, rapporti con strutture e ospedali convenzionati Asl, per giungere sino a faccende spicciole).
