Massa Lubrense, Punta Campanella: recupero tra cemento e polemiche

strada in costruzione- Punta Campanella (3)Una dinamica tutta italiana, nuova eppure vecchia, quella che in questi giorni sta animando una furente polemica nella terra delle sirene. Una vicenda che ricorda molto da vicino quella del recente “restauro” del Teatro grande di Pompei.

Oggetto della disputa in questo caso è  il presunto restauro dell’antico e suggestivo sentiero per Punta Campanella, estrema propaggine nel mar Tirreno della Penisola Sorrentina.

Gli attori di questo ennesimo dramma, o commedia fate voi, sono l’amministrazione comunale di Massa Lubrense, e le principali associazioni ambientaliste d’Italia: WWF, Legambiente, Italia Nostra, LIPU, Salviamo il paesaggio, supportate dal locale Centro Studi e Ricerche F.M.Crawford.

Questi i fatti: il comune di Massa Lubrense da alcuni mesi ha iniziato i lavori per la realizzazione del progetto denominato “Restauro manufatti ed abbattimento barriere architettoniche di via Campanella”, opere finanziate per oltre 3 milioni di euro con fondi europei.

In corso d’opera quello che doveva essere un restauro conservativo, volto a migliorare la fruizione e la tutela di un luogo di inestimabile valore paesaggistico e storico-naturalistico, è apparso come un autentico e violento rifacimento.

Al posto della stretta e millenaria via mulattiera e dei caratteristici muretti a secco, sono state configurate nuove opere edilizie con tanto di allargamento della sede stradale realizzata in calcestruzzo,  muri di contenimento, varchi di accesso e nuovi parapetti, il tutto eseguito con impiego di  cemento armato realizzato con la tecnica dal ‘sandwich’ dove il cemento è foderato con schegge di pietrame di ignota provenienza e tanto di sottoservizi come “elettrodotti ed altri vettori”.

Il radicale lifting, molto simile a quello che deturpa la faccia di tante belle signore, ha quindi indotto gli ambientalisti ad appellarsi al Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli, alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Napoli e Provincia e al FAI Fondo Ambiente Italiano, affinché qualcuno intervenga per mettere freno allo scempio.

Le associazioni contestano al comune di Massa Lubrense palesi violazioni delle più elementari norme a tutela del paesaggio e della natura e temono che questi lavori siano solo il preludio ad altre opere ancora più distruttive, come la realizzazione di un nuovo sentiero che dovrebbe collegare la Punta della Campanella alla vicina Baia di Ieranto.

Ovviamente visto l’avanzato stato dei lavori, la tardiva denuncia e considerato il danno, ingentissimo, ormai fatto all’autenticità e alla naturalità del territorio a poco o nulla servirà l’eventuale intervento del ministero e degli altri enti. Resta il grande rammarico per l’approvazione e la messa in opera di un progetto che poteva, e doveva, essere fatto diversamente. Ancora una volta in nome di uno sconsiderato sviluppo è stata minata la grande bellezza del paesaggio italiano.

Ferdinando Fontanella

Twitter: @nandofnt

 

 

 

 

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