Ad un anno dalla chiusura “temporanea” dell’ufficio postale di via Panoramica i residenti del quartiere Scanzano e dell’area collinare della città chiedono il ripristino dell’attività. Sembra che i vertici aziendali di Poste Italiane siano sordi da
quest’orecchio, infatti gli appelli sono stati numerosi ma al momento ad un anno esatto dalla chiusura dell’ufficio postale nulla è mutato. Anzi, qualcosa è cambiato ed è un fattore non trascurabile: i proprietari dei locali in cui era ubicato l’ufficio postale hanno provveduto a risolvere il problema di requisiti tecnici.
Infatti le Poste Italiane, dopo svariati anni dalla firma del contratto di locazione, hanno motivato la scelta del trasferimento facendo presente che quei locali di via Panoramica 56 non erano adibiti a locali commerciali, quindi è stato necessario traslocare l’ufficio al centro di Castellammare a via Bonito in altri locali.
La chiusura ha provocato e sta provocando numerosi disagi ai residenti della zona che per pagare un semplice bollettino o per riscuotere le pensioni si devono spostare nel centro cittadino dove è atavico il problema della sosta, senza contare le difficoltà di collegamento tra la zona collinare e il centro cittadino per via dell’inefficienza del trasporto pubblico.
Già da sei mesi i proprietari dei locali di via Panoramica hanno provveduto al cambio di destinazione d’uso nella classificazione del catasto, cosa che aveva auspicato anche Poste Italiane.
Ma qualcosa sembra essersi inceppato nella elefantiaca macchina della burocrazia: a conti fatti basterebbe una semplice autorizzazione (Scia) da parte dell’amministrazione e in pochi giorni il servizio potrebbe essere riattivato nel quartiere Scanzano con un bacino di utenza che sfiora le 12mila unità.
A nulla sono valse le migliaia di firme contenute in una petizione popolare inviata all’azienda con tanti di appello da parte di tre parroci della zona. Anche il gruppo di Forza Italia ha sollecitato l’ex sindaco Nicola Cuomo affinchè portasse la voce del disagio dei cittadini ai vertici delle Poste ma al di là di un’ulteriore missiva all’azienda nulla è stato fatto.