Fondi Strutturali europei, Lettieri: “ultimo treno per l’Italia”

Prof. Mattia Lettieri“Il Governo ha deciso di cambiare il modello con cui fino ad oggi sono state usate le risorse finanziarie nel Mezzogiorno. Infatti da oggi occorre concentrare gli sforzi finanziari solo su quei progetti che producono gli effetti migliori, cioè producono risultati stabili. Le Regioni, in base alle risorse disponibili, saranno monitorate dal Governo per consentire il raggiungimento di questi obiettivi.” Lo afferma Mattia Lettieri, docente di economia politica all’Università Pegaso.

“Rispetto agli anni precedenti – spiega il docente – il Governo ha stanziato per il 2016 1,5 miliardi di euro in più per gli investimenti nel Mezzogiorno. Queste risorse, attinte da fondi nazionali, saranno utilizzate per finanziare progetti relativi alle grandi opere da valutare di concerto con l’Esecutivo. Notizie positive arrivano anche sul fronte delle frodi sui fondi europei. Infatti, mentre nella Unione Europea le frodi sono in aumento del 20 %, in Italia scendono del 5. Complessivamente, l’anno scorso sono state effettuate 763 segnalazioni per utilizzo irregolare e operazioni fraudolente dei fondi strutturali europei.

Cosi il nostro paese oggi occupa il settimo posto per frodi di risorse europee, rispetto alla prima posizione che occupava qualche anno fa. Questo risultato – prosegue – lo si è raggiunto grazie all’ottimo lavoro di prevenzione espletato dagli organi preposti al controllo, in particolare dalla Guardia di Finanza. Le frodi più consistenti hanno riguardato i Fondi strutturali europei dei comparti dell’ agricoltura e della pesca, attraverso l’esibizione di documenti falsi e la dichiarazione di contabilità alterate. Tuttavia, non tutte le frodi scoperte si trasformano in risorse recuperate. Infatti ad oggi non sono state recuperate risorse pari ad euro 91 milioni e questo ovviamente è un danno per il nostro Paese. Le Regioni in cui si registrano le maggiori segnalazioni sono Calabria e Puglia.”

“Di fronte a tutto ciò – osserva Lettieri – occorre chiedersi se effettivamente vi siano benefici per l’economia italiana derivanti dall’utilizzo dei finanziamenti e dei sussidi europei. La risposta è sicuramente positiva nella misura in cui tali risorse sono utilizzate per finanziare progetti che creano nuova ricchezza e posti di lavoro con un’incidenza positiva su tutto il territorio nazionale. In sintesi – conclude il docente – l’agenda 2014/2020 è l’ultimo treno per fare ripartire il Mezzogiorno e con esso l’Italia. Attenzione senza il Mezzogiorno non ci sarà l’Italia.”

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