“Come i ladri beccati con le mani nel sacco professano la loro innocenza, così i nostri amministratori coinvolti in inchieste giudiziarie manifestano puntualmente fiducia nella magistratura. Dicano piuttosto, come nel caso dell’ultima tangentopoli che ha travolto il Comune di San Giorgio a Cremano, dov’erano quando nella stanza accanto c’era chi consegnava appalti d’oro
agli amici in cambio di mazzette. Dov’era il sindaco Giorgio Zinno, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici in quegli anni di tangenti e appalti truccati, quando i magistrati svolgevano accertamenti sull’operato di funzionari e dipendenti per l’assegnazione sospetta di opere strategiche per la città? Dov’era il suo “capo”, Domenico Giorgiano, quando venivano avallate strane procedure di affidamento di importanti opere pubbliche?”. E’ la dura accusa mossa dal senatore del Movimento 5 Stelle, Sergio Puglia, commentando l’indagine della Procura di Napoli sulla presunta tangentopoli al Comune di San Giorgio a Cremano.
“Oggi – prosegue Puglia – al cospetto di sei arresti in un’indagine che vede entrambi gli esponenti del Partito democratico raggiunti da avviso di garanzia, il sindaco e il suo predecessore professano innocenza ed estraneità ai fatti. Entrambi sono colpevoli di non aver visto, di non aver sentito, di non aver capito né sospettato che in casa propria si lucrava sulla pelle dei loro concittadini ed elettori”.
“Sui fatti contestati – conclude il senatore – il Movimento 5 Stelle non ha taciuto. E’ anche grazie a una nostra denuncia, del febbraio scorso, su irregolarità nei bandi di gara e sulle procedure di assegnazione degli appalti, che è decollata l’inchiesta che ha portato a 6 arresti e a una ventina di indagati. Tra questi, un sindaco e un ex sindaco. Colpevoli anche della loro incapacità”.