Il Savoia ritrova la vittoria

GrimaldiAspettavamo Spartacus, attendevamo i gladiatori, ma appena entrati nell’arena del Giraud, sono stati sopraffatti dai leoni bianchi.

Ecco, se io ora fossi un giornalista, che sa come gestire le parole, tali da poter attrarre l’attenzione del lettore, magari solleticandogli antiche fantasie scriverei frasi molto più spigolose ma, non essendolo, mi limito a dare la personale visione della partita.

Ne era passato di tempo, da quando l’allora presidente sammaritano, Luce, venne a Torre e s’innamorò del pubblico savoiardo. Adesso, ancora una volta, il Giraud ha fatto la sua parte. Parole del tecnico neroazzurro: “I ragazzi si sono intimoriti o emozionati dell’ambiente, poi il Savoia ha fatto il resto. Comunque mi ritengo soddisfatto del risultato, poteva andare assai peggio, forse c’era qualche fuorigioco sul primo goal, ma ciò non toglie niente ai bianchi che sono di tecnica e di gioco, assolutamente di categoria superiore”.

Ho riportato integralmente le parole di Mazziotti, nel post-partita, col suo direttore sportivo Carannante. Mi fa piacere dirlo, ma quando senti questi concetti espressi dall’avversario mi piace. Ed ora cosa dico? Che i bianchi hanno avuto un possesso palla vertiginoso? Cosa dico degli Ultras? Che sono semplicemente massicci, inarrestabili.

Cosa dico? Che all’improvviso saettavano come furie, nell’area avversaria?  Che, seppur in Eccellenza, si stanno vedendo belle cose e non scarponi come qualche annetto fa? E i complimenti a chi li faccio? Ai lanci di Rinaldi? Alle toccate di fino di Manzo? Alla furia ragionata di Gattuso Gargiulo? Al Mallardo implacabile col suo movimento a mezza luna? Al giovane Palmieri, con la speranza che non si monti la testa? No, li faccio a tutti, nessuno escluso.

Poi il mister Grimaldi, nella conferenza stampa, ha tenuto a scusarsi per la sua e dell’assenza di buona parte della squadra, alla processione in infermeria.

Scuse accettate dal sempre più maturo popolo torrese, eppure gli ho proposto qualcosina: “Appena potete, organizzate una passeggiata a piedi alla Basilica, magari a fine campionato”.

 Ernesto Limito

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