“Reputo che se si vuole combattere, in maniera definitivamente risolutiva, il fenomeno dell’evasione del pagamento del biglietto da parte di coloro che utilizzano i mezzi del trasporto pubblico a Napoli, fenomeno che, anche stando a dati recenti, segnatamente per quanto riguarda le linee su gomma che fanno capo all’azienda napoletana per la mobilità, raggiunge punte molto elevate, occorra ripristinare la figura del bigliettaio, soppressa oltre un quarto di secolo fa, e sostituita, in base ad una direttiva europea, dalle macchinette automatiche – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Si tratta di un problema grave la cui soluzione si trascina da lustri e che incide non poco sui bilanci negativi delle aziende del pubblico trasporto”.
“ Una battaglia difficile da sostenere, con esiti incerti, se combattuta con provvedimenti tampone e non del tutto efficaci – continua Capodanno -. A breve dovrebbero conoscersi anche i primi risultati del progetto “Linea sicura”, nato dalla collaborazione tra l’ANM e la Polizia municipale, partito lunedì scorso e che prevede l’impiego di 30 agenti di polizia locale, su base volontaria. Personalmente reputo che questa collaborazione possa certamente dare buoni frutti sul piano della sicurezza, con particolare riferimento alla lotta contro i fenomeni di vandalismo e di bullismo che si registrano con sempre maggior frequenza “.
“ Ma altresì ritengo – prosegue Capodanno – che se si vuol vincere, una volta e per sempre, la guerra contro l’evasione dal pagamento del ticket, facendo sì che a Napoli tutti i passeggeri si muniscano del biglietto opportunamente obliterato, vi sia una sola strada da percorrere ed è quella di ripristinare la figura del bigliettaio su autobus, filobus e tram “.
“ In tal modo – puntualizza Capodanno – non solo si sconfiggerebbe un fenomeno che raggiunge punte record nel capoluogo partenopeo, ma si garantirebbe una maggiore sicurezza ai passeggeri anche rispetto al noto fenomeno del borseggio. Tra l’altro la presenza del bigliettaio servirebbe a disciplinare l’accesso al mezzo pubblico, a dare informazioni agli utenti, senza che venga distratto l’autista, e ad aiutare quest’ultimo nel corso di manovre difficili tra le strade cittadine. Senza considerare l’aspetto, certamente non trascurabile, che in questo modo si creerebbero nuovi posti di lavoro, ampiamente compensati dai maggiori introiti delle aziende interessate “.