Ercolano cede il passo, Mantova nuova Capitale Italiana della Cultura

buonajuto ercolanoOnori  alla tradizione storica e allo spessore di una grande realtà lombarda. Ercolano si è battuta bene evidenziando patrimoni locali invidiabili a livello mondiale e mostrando soprattutto nel rush finale grande passione nel sostenere una candidatura nella quale erano in tanti a credere.

Ora è il momento delle riflessioni: da questo mancato successo occorre ripartire certi di voler rinnovare di fatto e unitariamente una perla campana che ha mostrato di avere tanti assi nella manica e di poter competere con metropoli dai natali celeberrimi se solo si avrà l’umiltà di lavorare “insieme”.

I problemi che affliggono la città sono tanti e tutti richiedono sinergia tra le forze politiche in campo per essere risolti in tempi utili. Dalle carenze igienico sanitarie alla sicurezza, dalle palesi anomalie in merito alla gestione di casse comunali eternamente in rosso, alla difficile gestione persino della viabilità. Il paese deve crescere principalmente nello spirito lasciandosi alle spalle rancori personali e rivalità di “scuderia” costate già un prezzo altissimo negli anni alla comunità.

Oggi il sindaco Ciro Buonajuto è chiamato a fare quadrato: maggioranza e opposizione devono lavorare a braccetto al potenziamento di una realtà vesuviana che non deve lasciarsi inebriare dal fascino mediatico ne rincorrere il più bello, bravo e intervistato a ogni costo.

E’ tempo di fatti, di concretizzare quella “cultura” insita nella storia stessa di Ercolano a cui più volte Buonajuto ha fatto riferimento in campagna elettorale. Lealtà, amore per i luoghi e umiltà: questi i cardini sui quali far ruotare una città che deve mostrare al mondo di  poter vantare ab urbe condita il diritto di definirsi Capitale Italiana della Cultura.

Alfonso Maria Liguori

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