L’evento è rivolto a docenti, dirigenti scolastici e studenti, che si confronteranno con aziende, istituzioni e organizzazioni che lavorano a contatto con il mondo della scuola. Per l’occasione, l’Indire propone un intenso calendario di iniziative educative, dall’esposizione della mostra “Radici di futuro. L’innovazione a scuola attraverso i 90 anni dell’Indire” ai seminari sull’innovazione e la formazione a scuola, sviluppati nell’ambito del progetto Edoc@Work3.0.
La mostra “Radici di futuro”, realizzata per celebrare i 90 anni dell’Istituto, è visitabile con ingresso libero alla Città della Scienza dal 28 al 30 ottobre. Il percorso racconta quasi un secolo di scuola in Italia, attraverso foto d’epoca appositamente restaurate. «La Mostra – dichiara il Direttore Generale di Indire, Flaminio Galli – offre uno spaccato della scuola italiana attraverso il patrimonio fotografico dell’Indire. Fin dalle sue origini, l’Istituto ha accompagnato i processi di trasformazione del sistema scolastico, sostenendo l’impiego di metodologie didattiche innovative.
Ed è proprio l’innovazione ad essere al centro dei progetti di ricerca dell’Indire, come Edoc@Work3.0, i cui risultati vengono presentati a Napoli in occasione della “3 giorni per la Scuola”. Grazie a questa iniziativa, che ha coinvolto oltre 600 docenti in istituti scolastici pugliesi, è stato possibile intervenire sulle pratiche didattiche, portando nelle aule modelli di insegnamento e apprendimento innovativi, come il coding, lo spaced learning, l’aula laboratoriale e contenuti didattici digitali, valutandone efficacia, sostenibilità e replicabilità in un territorio specifico».
Gli insegnanti che hanno partecipato al progetto Edoc@Work3.0, e in particolare al percorso “Docenti InFormazione”, provengono da tutte le province pugliesi. I docenti sono suddivisi tra istituti superiori (262), istituti comprensivi (240), secondarie di I grado (98) e scuola primaria (42), per un totale di 642 insegnanti ripartiti in 21 classi gestite da 9 docenti esperti, in differenti edizioni. La fase sperimentale del progetto è stata accompagnata da un’indagine sull’impatto dell’innovazione in classe in termini di apprendimento, integrazione delle nuove tecnologie e cambiamento nella governance scolastica. La sperimentazione si è basata su un approccio quali-quantitativo che ha coinvolto i docenti nella definizione di momenti di pratica e osservazione partecipata, nella documentazione e compilazione di griglie di progettazione e valutazione.
L’Indire, in qualità di Agenzia nazionale Erasmus+ per gli ambiti scuola, università ed educazione degli adulti, ha reso noti anche i dati aggiornati del programma Erasmus+ relativi alla Campania. Nel settore scuola, nel 2015 sono 402 gli insegnanti e gli alunni coinvolti in incontri e scambi nell’ambito di progetti e attività di collaborazione in partnership internazionali con studenti e docenti di altri paesi d’Europa. Saranno 126 le borse di mobilità per docenti delle scuole della regione che partiranno nei prossimi mesi, o che sono già partiti all’inizio dell’anno scolastico per svolgere un corso di formazione o un periodo di codocenza in scuole europee nell’ambito di 7 progetti per l’apprendimento.
Rispetto all’Università, nell’anno accademico 2015/2016 sono previsti oltre 1800 studenti campani in mobilità all’estero, per studio e per tirocinio in imprese europee. In totale, grazie all’ingresso degli Istituti Tecnici Superiori e di altri soggetti accreditati, sono diventati 16 gli istituti di istruzione superiore campani coinvolti.
L’identikit dello studente Erasmus campano è un ragazzo con età media di 23 anni e mezzo; in 6 casi su 10 è una studentessa. Il 75% sceglie Spagna, Francia, Germania e Portogallo come destinazione per studio, dove resta in media per 7 mesi. Gli atenei campani hanno accolto 836 studenti europei, con la Federico II e l’Università degli Studi di Salerno che attraggono ciascuna un terzo degli studenti Erasmus della regione (rispettivamente 264 e 262 stranieri). Gli universitari che arrivano dall’estero hanno in media 22 anni e mezzo, nel 63% dei casi sono ragazze, e provengono per lo più da Spagna, Germania, Turchia e Portogallo, restando in media 7,2 mesi.
I gemellaggi elettronici eTwinning offrono una piattaforma che consente l’attivazione di gemellaggi tra scuole europee che danno agli insegnanti l’opportunità di connettersi, collaborare e condividere attraverso la più grande comunità europea dedicata all’apprendimento online.
I dati negli ultimi anni confermano anche in Campania il trend di crescita mostrato a livello italiano. Oltre all’alto numero dei docenti registrati, con 2381 insegnanti iscritti alla piattaforma dal 2005 a oggi, si rilevano incrementi significativi anche nei progetti didattici, arrivati a 836. Sempre dal 2005, le scuole della Campania finora coinvolte in eTwinning sono nel complesso 952.
Edoc@Work3.0 è un progetto realizzato nell’ambito del PON R&C 2007-2013 Smart Cities and Communities and Social Innovation Asse II – Azioni integrate per lo sviluppo sostenibile.