Napoli, racket dei clan: commercianti di via Epomeo sotto tiro

soldi“ Un offerta per gli amici carcerati….” : questa la frase di rito usata a Via Epomeo dalla malavita per estorcere soldi ai commercianti. Semplice la dinamica : periodicamente , con maggiore frequenza in occasione del Natale e di Pasqua, alla chiusura l’esercente viene avvicinato da giovani in moto che con fare calmo ma deciso esortano la vittima ad elargire un’offerta per i detenuti della zona.

In caso di rifiuto la trattativa termina con una battuta da parte dei camorristi del tipo : “ Va be, stai senza pensiero …..”.

Abbiamo intervistato alcuni commercianti del posto garantendogli anonimato e il quadro emerso è avvilente : “ A fine settembre – hanno narrato – sembrava di essere nel far west , con giovani che sfrecciavano armati in moto esplodendo , in alcuni casi, colpi in aria.

Qui la camorra c’è , c’è sempre stata ed è sotto gli occhi di tutti : sarebbe auspicabile soprattutto in occasione del periodo di fine d’anno intensificare i controlli da parte delle forze dell’ordine anche in borghese al fine di prevenire e reprimere episodi camorristici che mettono in ginocchio tante oneste attività commerciali già provate dalla recessione economica in atto nel Paese”.

Tanta rabbia, volti provati , voglia di giustizia : a non essere toccate, ovviamente, le attività legate direttamente o indirettamente a boss e pregiudicati della zona. Solito copione, solita miserabile realtà. Rattrista l’idea che alle soglie del 2016 nulla sia mutato in una zona popolatissima e commerciale di Napoli . La gente ha paura :troppo fiacca la risposta delle istituzioni per credere in una riqualificazione sociale che non arriva mai, per invogliare le nuove generazioni ad investire in una città dove se non conosci, se non “appartieni” conti veramente poco.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.