Boscoreale: le panchine della bruttezza

il giardinetto del monumento di boscoreale con le panche di ferro (1)«Arrenditi soldato, sei circondato. Da panchine di ferro». Qualcuna l’ha buttata sul ridere. Ma pare che non ci sia niente da ridere. E nemmeno da sorridere: quelle tre panchine di ferro che sono state messe in opera attorno all’aiuola (proprio sul terreno del giardinetto) dove sta il simbolo dei soldati italiani morti per la Patria nel primo conflitto mondiale, a sentire la gran parte dei cittadini di Boscoreale che le hanno viste, sono brutte, indecenti e dimostrano la mancanza di rispetto per un simbolo dell’Italia: il monumento al Milite Ignoto.

Ovviamente, l’ironia si è scatenata. C’è persino chi ha pensato a una trovata per torturare gli anziani: li si fa sedere sul nudo ferro d’inverno, quando è ghiacciato dalle gelate notturne, o d’estate, allorché i raggi del sole lo hanno reso bollente.

«Forse si tratta di una nuova cura per le emorroidi» hanno suggerito altri. Oppure si tratta di “Povera Arte” ha ironizzato un altro invertendo i vocaboli “Arte povera”, espressione che si usava per indicare una tra le più interessanti correnti artistiche del secolo passato. Persino uno dei consiglieri della stessa maggioranza in cui alberga l’ideatore di questo nuovo “posto al sole” s’è detto esterrefatto. Ha preso smartphone e dito, e su Wazzapp (il termine è stato scritto come si pronuncia, foneticamente, il vocabolo wathsapp), applicazione per messaggiare sui telefonini, ha postato una lettera aperta ai cittadini di Boscoreale per denunciare l’obbrobrio di quanto disposto dal suo collega di maggioranza. Potenze della bruttezza, capace di compattare gli animi e annullare i credo politici oltre ogni limite.

Perché quelle tre panchine, così come stanno, se da un lato non lasceranno alcuna traccia del loro essere nella “storia dell’arte” Italiana e il giardinetto del monumento di boscoreale con le panche di ferro (2)nemmeno boschese, davvero sono state definite obbrobriose da chiunque, di qualsivoglia idea politica fosse, si è trovato ad assistere al lavoro di posizionamento oppure è passato per Piazza Municipio negli ultimi due giorni. Anche perché, il “soldato” che sta in alto sul blocco di marmo, tiene la canna del fucile spezzata (venne vandalizzato, di notte) da diversi anni e nessuno si è mai sognato di restaurarla. Tra le altre, le panche non sono state livellate per cui chi vi si sedesse tenderebbe a scivolare da un lato.

E, se si esclude l’obiettiva difficoltà a poggiare i piedi per terra (non si capisce se vanno messi sull’erba, sul cordolo che delimita il giardino o sul basolato che sta oltre), va messo in bilancio che ben presto saranno circondate da erbacce e escrementi dei randagi, visto che non si è provveduto a “pavimentare” lo spazio.

E senza contare che, come hanno suggerito alcuni consiglieri, che un provvedimento del genere sarebbe dovuto passare in Giunta e Consiglio comunale; si sarebbe dovuto provvedere a stilare un progetto da portare in discussione e all’approvazione; si sarebbe dovuto chiedere parere alle competenti Soprintendenze ai beni storici e architettonici. È stato fatto? Pare di no. Tanto è vero che nemmeno i consiglieri di maggioranza pare ne sapessero granché. E se di un lavoro che si fa nella piazza principale della cittadina non sanno niente nemmeno loro, allora resta poco o niente da dire.

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