Molti la ricordano quando si chiamava “via Migliaro”, con poche ville e tanti giardini curatissimi. Tranquilla, profumata, traboccante di alberi che sporgevano dai caratteristici muri sorrentini in pietre di tufo, estesi per centinaia di metri. A metà percorso, piccoli canneti e un fienile; fontane pubbliche vicino al campo di San Martino.

Il calesse col cocchiere, come in una foto del 1965 diffusa sui social network, transita ancora ma intorno è cambiato quasi tutto. Il continuo “sviluppo” delle frazioni ha reso via M.B. Gargiulo un’arteria trafficata senza le attrattive di un tempo. La lastra di marmo con l’iscrizione della strada davanti al campanile è rimasta come un tempo, ma poi? al furto del crocifisso nei pressi della parrocchia è seguita la scomparsa del pavimento antistante.

Dal lato opposto, faretti da tempo installati sotto la sede stradale illuminano in modo particolare il tratto che interessa a un privato. Bella ed utile, invece, l’aiuola spartitraffico con ulivo: spesso per migliorare un angolo del paese non occorrono interventi faraonici. Nella curva di via dei Gerani, un cancello con pilastro demolito delimita un fondo ormai incolto. Poco più avanti, un’orrenda lamiera ondulata di cantiere chiude l’accesso alle ultime palazzine costruite. Di fronte, dietro un muretto basso, c’è una piccola discarica: tra gli oggetti abbandonati si nota un vaso sanitario.

Segue il tabellone per affissioni numero 29: sfondato da un grosso camion alla fine del 2013, è stato sostituito dopo quasi un anno e mezzo. Continuando a salire verso Maiano troviamo qualche edicola votiva superstite. Qui l’unico negozio di alimentari della strada ha chiuso per far posto ad un’altra attività. Senza segnaletica orizzontale da troppo tempo dopo una riasfaltatura, via Gargiulo è ancora più pericolosa. Ad una doppia curva nel punto più ripido segue un lungo rettilineo con qualche restringimento. Dove alcuni sfrecciano dai cento metri sul livello del mare dell’incrocio di via Tordara fino ai 67 metri di Piazza Sant’Agnello.

Dal dopo-terremoto, in quello che sta diventando un anonimo quartiere, si sono concentrate costruzioni di palazzi e parcheggi. Anche negli anni Novanta e più di recente sono sorte decine di nuovi appartamenti tra edilizia pubblica e privata, non senza contestazioni in consiglio comunale, esposti e denunce di irregolarità.

Sempre in questo tratto di via Gargiulo si concentrano tre parcheggi interrati di recente costruzione ed un altro ne è previsto. Per un totale di posti auto che appare superiore alle reali necessità. Tra le opere pubbliche già realizzate, anche il viale d’accesso alle scuole elementari. Anche se a dire il vero nel 2005, in una conferenza al Comune, venne annunciata soprattutto la realizzazione, proprio in questa zona, di una nuova scuola media a Sant’Agnello (ne diedero notizia anche telegiornali regionali) che però dieci anni dopo non si è vista.

L’attuale progetto di “housing sociale” prevede di cementificare, nella sottozona classificata come C2 dal piano regolatore, quindi con espansione edilizia, circa cinquemila metri quadrati su una superficie complessiva che si aggira sui 17.000 mq. Già annunciati “settanta appartamenti” (destinati, secondo una convenzione, anche a svantaggiati), un parcheggio, negozi. L’iniziativa immobiliare rientra in un piano urbanistico attuativo proposto dai proprietari di un vasto agrumeto tra via Gargiulo e via San Martino. L’accordo prevede che il 10% degli appartamenti costruiti sia riservato ad esponenti delle forze dell’ordine operanti in Penisola Sorrentina. Per il il Comune tutto è coerente. Di diverso avviso la Soprintendenza, i tecnici della Provincia, ora Città Metropolitana e soprattutto alcune associazioni ambientaliste, come approfondito da Fabrizio Geremicca su il corrieredelmezzogiorno.it il 16 settembre scorso. Un ginepraio di leggi in contrasto tra loro sembra dar ragione a tutti. “Fumata nera” alla prima conferenza dei servizi, anche se in un commento su positanonews.it poi diventato articolo si scrive che “l’intervento si farà”. Dovrebbero quindi salire a quattro i parcheggi e a sette le palazzine che negli ultimi lustri hanno sostituito gli agrumeti nel raggio di appena 350 metri!

Chi non se n’è ancora andato, fa notare che, al di là delle polveri diffuse dai continui interventi, questa strada è diventata anche troppo rumorosa: quest’anno, tra aprile e maggio, un container in strada con generatore ha “allietato” i residenti con un frastuono infernale per lavori di scavo dovuti alla posa dei cavi interrati. Poi l’incessante rumore di un flex proveniente dalla zona delle scuole elementari ha fatto da colonna sonora all’estate. Non è mancato neppure qualche “sabato delle motoseghe”. E a breve dovrebbe sparire il tratto di muro sorrentino più caratteristico, quello con antichi solchi d’erosione da ruote di carro.

Nello Pollio

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