Si presentavano come “gli amici di Cercola” e, intimorendo così i commercianti, chiedevano loro un “regalo”.
Per le vittime che temporeggiavano nell’esborso di una somma di denaro, si presentava altra persona che, con funzioni di mediatore,
pacatamente, parlava ai commercianti raccomandando loro di pagare, al fine di evitare reazioni da parte “degli amici di Cercola e Caravita”.
Gli agenti del Commissariato di Polizia “Ponticelli”, da tempo impegnati in una articolata indagine nel Comune di Cercola, ove è nascente un sodalizio criminale che vede a capo ex detenuti appartenenti a clan disciolti, nell’ambito di servizi
finalizzati al contrasto del triste fenomeno delle estorsioni ai danni di commercianti, in una circostanza, hanno osservato
come due uomini: Salvatore Ottaiano pluripregiudicato 37enne, conosciuto come Mè – Mè e Pietro Fusco, libero Vigilato di 48anni, noto come O’ sfarditello, si presentavano presso una rivendita di autovetture.
L’attività investigativa di monitoraggio svolta dalla Polizia nei confronti dei commercianti della zona, benché già sulle
tracce dei due pregiudicati, ha consentito di documentare come avvicinassero le vittime per concordare i pagamenti.
I poliziotti avendo acquisito elementi utili contro Ottaiano e Fusco, li hanno sottoposti al fermo di indiziato di delitto, perché responsabili del reato di tentata estorsione aggravata dal vincolo mafioso.
I due, con precedenti specifici, sono stati condotti al Carcere di Secondigliano, mentre proseguono le indagini della Polizia, in considerazione anche dell’approssimarsi delle festività natalizie, ove il fenomeno è più diffuso.