Gennaro De Tommaso, detto Genny ‘a carogna, si è costituito dopo essere sfuggito ieri alla cattura nell’ambito di un’operazione antidroga. Il capo ultrà del Napoli, protagonista della trattativa con le forze di polizia durante la finale di Coppa Italia all’Olimpico Napoli-Fiorentina del 2014 dopo gli incidenti che portano alla morte di Ciro Esposito, si è presentato al carcere di Secondigliano, in compagnia dal legale Giovanna Castellano che ha spiegato la posizione del suo assistito: «Il mio cliente non è mai stato latitante, fino a ieri era un libero cittadino e aveva il diritto di allontanarsi di casa in qualunque momento».
Dopo i tristemente noti fatti legati alla finale di Coppa ed alla tragica ed incomprensibile uccisione di Ciro Esposito, il nome di Genny a’carogna assurge agli “onori” della croncaca in diverse occasioni.
A febbraio del 2015 Ciro De Tommaso, pregiudicato e padre di Gennaro, viene gambizzato nel suo bar. Nell’aprile 2015 Genny viene condannato a 2 anni e 2 mesi pena sospesa: i giudici lo giudicano colpevole per le violenze all’Olimpico, ma lo assolvono per la maglia con la scritta «Speziale libero». Una vera insurrezione popolare sul web: “Lo hanno usato come un capro espiatorio”, scrivono in tanti.
Il 6 settembre, appena due mesi fa, alla Sanità viene ammazzato Genny Cesarano e qualcuno racconta che Genny De Tommaso, appena pochi giorni prima aveva fatto da paciere tra i guaglioni di Forcella e quelli del rione della vittima.
Fin qui fino ad ieri quando è arrivato a Genny il mandato di cattura per traffico di stupefacenti: tutta la sua famiglia avrebbe importato dall’ Olanda hascisc e marijuana da smerciare nelle strade partenopee. A casa però gli agenti non trovano Genny ‘acarogna che resta “latitante” fino a questa mattina quando si è costituito.