Bello il calcio, con tutte le sue disarmonie e le sue sicurezze, cioè nessuna.
Ecco, oggi, a Torre Annunziata c’era una partita del Savoia da vincere assolutamente per tenere il passo della battistrada Herculaneum ed invece si è avuto un brusco risveglio. I porticesi, evidentemente inconsapevole delle loro grazie, si sono presentati allo stadio gridando “turris, turris”. Per chi è pratico di campanilismo, questa è sembrata pura colpa e s’è reagito di conseguenza, inondando di cori anti corallini, il centinaio o forse meno dei tifosi azzurri. Ma poi cosa succede? I bianchi (oggi portici) nei primi minuti sono passati in vantaggio. Apriti cielo, il Savoia, oggi in rosa shocking, ha reagito ed ha trovato il pareggio, che faceva presagire alti scenari, ma a pochi secondi della fine del primo tempo il suo gigante Tommaso Manzo,ha creato i presupposti per far sì che l’incerto arbitro, sassarese lo potesse espellere.
Si inizia il secondo tempo e i rosa, soffrono i contropiedi bianco azzurri, che concretizzano una vittoria sì meritata ma inaspettata…fioccano le incertezze difensive ed i goal si susseguono, dando così la prima sconfitta casalinga ai torresi. Finisce 1 a 4 ed era da tempo che non succedeva…nel frattempo, nell’intervallo, veniva colpito alla testa un fotografo Antonio Carotenuto, reo di essersi avvicinato troppo al settore ospiti.
Cosa dire? Quando manca la nozione dello sport, ogni cosa può essere discutibile, finanche la reazione di qualche gruppo di ultras nostrani, che non è giustificabile. E poi la conferenza stampa, dove l’allenatore ospite, è quasi incredulo del risultato ottenuto, e sembra quasi volersi scusare per la lesa maestà sabauda. Mentre il mister Savoiardo, non cerca scuse, i suoi oggi hanno errato in più parti, ma da bravo tecnico, si assume la responsabilità della debacle. A fargli da contraltare è il presidente Todisco che rivendica la totale delusione e si propone di metter mano al portafogli, per far sì che la sua squadra, non perda di vista il suo obiettivo primario…la vittoria in campionato, dando mandato al suo direttore generale Felicio Ferrario di reperire in venti giorni ciò che serve alla squadra. Le speranze restano intatte, si è a quattro punti dalla vetta e tra poco si arriverà allo scontro diretto, ma il giocattolo non si è rotto, ha solo peccato di grandeur, ora tanta umiltà potrà solo aiutare i bianchi a riprendere il cammino interrotto. Ne sono convinto. non eravamo meravigliosi prima, ma non siamo brocchi adesso.
Ernesto Limito