Occupato a Napoli l’Istituto Professionale per i Servizi Enogastronomici e l’Ospitalità Alberghiera. Anche questa volta avevamo visto giusto: troppi i malumori che da tempo serpeggiano tra studenti e famiglie in merito ad una situazione igienico –sanitaria insostenibile , all’emergenza sicurezza e allo scarso supporto logistico offerto ai giovani studenti.
Più volte alla ribalta della cronaca in “negativo” l’Istituto Alberghiero “Rossini” di Bagnoli si trova ancora una volta a fare i conti con l’indifferenza delle istituzioni, con il lassismo di chi dovrebbe garantire pubblica sicurezza e non lo fa e soprattutto con un contesto ambientale particolarmente ostile alla legalità e al buon senso. Teatro di spaccio, discarica a cielo aperto e ritrovo per teppistelli del posto Piazzetta Bagnoli, sede dell’istituto, rappresenta il più miserabile esempio di inefficienza da parte del governo locale e di tradimento da parte di quello centrale.
Tradite le speranze di chi sognava una Bagnoli diversa, in cui finalmente le promesse sbandierate in periodo elettorale potessero concretizzarsi a tutto vantaggio della qualità d’esistenza dei residenti. Area urbana violentata da politiche industriali senza scrupoli, con una percentuale altissima di decessi causati da patologie oncologiche , dove la dispersione sociale è ormai endemica al pari della illegalità più o meno evidente. Basta transitare per questi luoghi per respirare aria di miseria umana, sporcizia, rassegnazione e odio nei confronti di uno Stato per troppi anni latitante.
Di chi la colpa? E’ una parola …. Lo si potrebbe chiedere al sindaco Luigi de Magistris, al globe trotter della domenica troppo preso dal fare audience per le ormai prossime amministrative locali per accorgersi dell’implosione in atto nella capitale della Mediterraneo. Un proverbio recita : “ Fin che la barca va lasciala andare …” : ebbene l’unità navale Partenope è ormai prossima alla collisione con la più aguzza scogliera composta da cattiva politica, collusione con il crimine organizzato e menefreghismo da parte di chi sulla carta sarebbe preposto alla salvaguardia della qualità di vita dei napoletani.
Alfonso Maria Liguori