Maria Michela Marzano, classe 1970, prolifica saggista, da sempre impegnata nell’analisi della condizione dell’essere umano all’interno della società, con particolar riguardo alla condizione di precarietà e fragilità dello stesso, docente di Filosofia Morale presso l’Università Parigi V intitolata a Cartesio, presenterà questo mese il suo ultimo lavoro “Papà, Mamma e Gender”, edito dalla UTET.
Due le date fissate per la Campania, il 26 novembre sarà ospite della Biblioteca Comunale di Avellino ed il 27 novembre a Pomigliano d’Arco, con evento organizzato dalla nota associazione culturale “Leggimi Forte”, da sempre sensibile ed impegnata in eventi che coinvolgono cultura e sapere, dalla lettura per ragazzi al ruolo della cultura stessa nella formazione, educazione e nel plasmare la persona col rispetto delle proprie inclinazioni, senza perdere la rotta della conoscenza.
Il testo ha ad oggetto temi di stringente attualità, la violenza contro le donne, gli omosessuali e le persone transessuali e le discriminazioni subite da questi ultimi, in una epoca di transizione dove il discorso di identità sessuale è del tutto in trasformazione.
La Marzano non esita a mettersi in gioco direttamente, raccontando se stessa e identificandosi nell’esperienza di chi ha vissuto da vittima innocente il dramma dell’esclusione, dell’emarginazione e della discriminazione.
L’autrice mette a fuoco la sua visione sull’argomento, analizzando lucidamente le posizioni a riguardo, talora contrapposte. Da un lato, i sostenitori sentono tutta l’ingiustizia di una società in cui una persona può ancora essere considerata inferiore a causa del proprio diverso orientamento sessuale, del proprio sesso, della propria identità di genere. Dall’altro, gli oppositori vedono nella teoria una pericolosa deriva morale, il tentativo di scardinare i valori fondamentali del vivere umano, della famiglia, della educazione stessa.
Tutto ciò toccando il tema delicatissimo e tutto in fieri della “educazione gender” e della “teoria gender”. Riguardo a quest’ultima, che non è affatto un corpus unitario, ma ha all’interno diverse teorie, le maggiori sono le differenzialiste, che sostengono la netta differenza tra uomo e donna, e all’opposto la queer teory che nega ogni forma di differenza e dualismo.
Espone la sua visione, soffermandosi sulle forme di discriminazione favorite oggi anche dai mezzi di comunicazione di massa e che sono a tutto nocumento, comunque la si voglia pensare, dei più fragili.
Il testo della Marzano vuole essere uno strumento usato da insegnanti e genitori per difendere le proprie posizioni. Ma è rivolto anche ai ragazzi. La Docente pone al centro il tema dell’educazione, utile come piccone per abbattere i muri dell’indifferenza e della discriminazione, e non stenta ad entrare nella necessità che educazione e legge, norme e sapere procedano di pari passo per porre le radici di un, per quanto antichissimo, comunque nuovo modo di intendere la sessualità in occidente.
Giovanni Di Rubba