“Il nuovo DPR sui compensi degli amministratori giudiziari non valorizza questa figura professionale, elaborando risultanti del tutto iniqui in funzione del bene sequestrato. La genesi di questo provvedimento è stata frutto di un’assoluta mancanza di condivisione con i rappresentanti delle categorie professionali di riferimento (dottori commercialisti e avvocati), avendo equiparato l’attività di amministratore giudiziario, ossia un professionista chiamato a gestire i beni sottoposti al procedimento ablativo, a quella del curatore fallimentare, il cui scopo principale è liquidare l’attivo per soddisfare i creditori”. Lo ha detto Arcangelo Sessa, consigliere dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presentando il forum “La liquidazione dei compensi dell’amministratore giudiziario: prospettive e limitazioni” che si terrà domani 18 novembre alle ore 15 presso la sede dell’Ordine partenopeo (Piazza dei Martiri 30).
“L’amministratore giudiziario nella maggior parte dei casi amministra e custodisce grandi compensi aziendali, spesso in contesti criminali, nell’ottica di valorizzare gli stessi. A tal uopo – ha concluso Sessa – i criteri nella determinazione dei compensi risultano prevalentemente inadeguati, in quanto non in linea con le attività concretamente svolte e con i tempi della giustizia”.
Al forum parteciperanno Vincenzo Moretta, numero uno Odcec Napoli; Bruno D’Urso, presidente aggiunto sezione GIP del Tribunale di Napoli; Pietro Luca Bevilacqua, presidente Commissione di Studio di Diritto penale dell’Economia dell’Odcec Napoli; Domenico Posca, presidente onorario Istituto Nazionale Amministratori Giudiziari.