“È inaccettabile che persone elette dal popolo e che devono quindi tutelare il bene pubblico e la giusta condotta per salvaguardare tale tutela, possano poi lasciarsi andare a simili dichiarazioni. Arrivare a denigrare il lavoro compiuto dagli agenti di polizia municipale, ai quali è arrivata
una specifica richiesta in tal senso dalla Procura competente, è gravissimo, come gravissimo è affermare che si vuole conoscere il numero dei vigili impegnati in tali attività, che si notano contraddizioni in questo utilizzo e che era meglio che venissero messi in strada per gestire la viabilità in un momento così critico. Siamo di fronte a concetti del tutto forviante se non addirittura espressi in malafede”.
È chiaro il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, che replica così alle dichiarazioni rese da alcuni consiglieri comunali di opposizione che – in articoli apparsi su diversi organi di informazione – hanno criticato l’utilizzo degli agenti di polizia municipale per seguire le indagini che
hanno portato all’emissione di sette avvisi a comparire nei confronti di altrettanti dipendenti comunali: “Fermo restando la convinzione che ognuno dei lavoratori coinvolti in questa vicenda – prosegue il primo cittadino – saprà evidenziare le opportune giustificazioni in merito agli addebiti mossi, sin da subito è giusto ringraziare per il lavoro svolto in questa e in numerose altre circostanze i vigili appartenenti al comando guidato dal comandante Salvatore Visone”.
“Invito i consiglieri comunali – conclude il sindaco Borriello – che chiedono chiarimenti sulla vicenda all’interno degli organismi preposti, a non lasciarsi andare a dichiarazioni fuori luogo e prive di fondamento. Se ci sono state condotte sbagliate o errori compiuti da una piccola parte
dei dipendenti comunali, è giusto che questi vengano rimarcati. Non si tratta di una lotta tra lavoratori dello stesso ente ma solo della necessità di fare chiarezza su denunce circostanziate che hanno indotto la magistratura a chiedere chiarimenti. Chi pensa il contrario, che sia per una propria convinzione o peggio ancora perché è a sua volta in malafede, non può permettersi – per il ruolo che ricopre – di lasciarsi andare a esternazioni sulla stampa senza avere l’accortezza di pesare ogni singola parola”.