Napoli, convegno sul rilancio dell’industria

maurizio-barracco-660x375Si è tenuto oggi, nella Sala delle Assemblee del Banco di Napoli, il convegno di studio, organizzato da Banco di Napoli e SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), dal titolo “L’interdipendenza delle filiere produttive tra Mezzogiorno e Centro Nord. Automotive, Aeronautico e Agroalimentare: convergenze e sinergie tra Piemonte e Campania”.

Il convegno, introdotto dal presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, e dal presidente di SRM, Paolo Scudieri, ha avuto lo scopo di evidenziare il grado di connessione che ha il tessuto produttivo della Campania con il Centro Nord (e in particolare con il Piemonte) proprio sui settori più tipici del manifatturiero (automotive, aerospazio, agroalimentare e abbigliamento).

L’obiettivo del convegno è stato quello di discutere il tema delle filiere lunghe che caratterizzano una parte importante dell’industria manifatturiera italiana da Nord a Sud e su cui occorrerebbero politiche mirate, sia nazionali che locali sottolineando il contributo – non secondario – che l’industria del Mezzogiorno e della Campania da al sistema manifatturiero italiano.

Le due relazioni di Massimo Lo Cicero, docente dell’Università Suor Orsola Benincasa, e di Salvio Capasso, responsabile Economia delle Imprese di SRM, che hanno poi evidenziato quanto le principali filiere produttive nazionali siano tra loro territorialmente interconnesse e come il Mezzogiorno generi spesso spillover di attività per il resto del Paese contribuendo in valore alla forza competitiva dei prodotti italiani.
Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli, ha parlato dell’impegno della banca a sostegno delle filiere produttive.
L’incontro è proseguita con il dibattito, moderato dal direttore generale di SRM, Massimo Deandreis, che ha visto la partecipazione di Licia Mattioli, presidente Unione Industriale di Torino, Ambrogio Prezioso, presidente Unione Industriali di Napoli, Stefano Serra, vice presidente di Piccola Industria e membro del Comitato Esecutivo dell’AMMA Torino e di due rappresentanti del mondo del venture capital che operano rispettivamente a Torino ed a Napoli: Claudio Giuliano di Innogest SGR e Amedeo Giurazza di Vertis SGR.

A seguire è intervenuto il presidente del CNR Luigi Nicolais, sul tema strategico dell’innovazione e della tecnologia a servizio dell’integrazione di filiera.

Sono poi intervenuti Amedeo Lepore, Assessore all’Industria della Regione Campania, Sergio Chiamparino, Presidente Regione Piemonte ed il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti.
Il convegno si è concluso con l’intervento del presidente Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro.

Maurizio Barracco, presidente del Banco di Napoli – “Le ricerche di SRM evidenziano la presenza di forti relazioni commerciali all’interno del Paese e un territorio nazionale più unito e attivo di quanto si pensi. Quest’elemento rappresenta un punto di partenza su cui basarsi per valutare quanto la produzione realizzata in una regione o in una determinata macro area sia alimentata da una complessa rete di relazioni commerciali interregionali che si sviluppa spesso in filiere produttive molto articolate. Sino a quando, però, si continuerà a pensare soltanto in termini di singola unità produttiva, la struttura reale dei sistemi di relazione non verrà evidenziata e si distorcerà la visione del Paese perché emergerà sempre un Nord in cui operano le imprese maggiori, anche perché lì hanno sede legale, ed un Mezzogiorno fatto di piccole imprese. Si perderà così di vista l’unitarietà del ciclo produttivo e quanto la produzione meridionale contribuisca in modo determinante ai successi nazionali ed internazionali dei nostri prodotti.

Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli – “Eccessiva frammentazione, limitata patrimonializzazione, e piccolissima dimensione delle nostre imprese non consentono adeguati investimenti in ricerca e sviluppo e rendono problematica la loro capacità di confronto sui mercati internazionali. In questo contesto noi stiamo sviluppando un crescente rapporto con quelle piccole e medie imprese in connessione nei processi produttivi, nei legami commerciali e nelle piattaforme tecnologiche, in poche parole che facciano parte di una filiera lunga. Questo processo rende la singola impresa più internazionale, più aperta all’innovazione, più abituata a lavorare con standard comuni alle altre imprese, spesso quelli dell’azienda capofila, più attenta alle dinamiche di mercato e alla qualità del management. Ed un’impresa inserita in filiera è anche un’azienda che ha migliori credenziali bancarie e sulla quale la Banca è pronta ad essere partner strategico e non solo fornitore di credito”.

Paolo Scudieri, Presidente SRM: “Promuovendo questo convegno insieme al Banco di Napoli, SRM continua in un processo di approfondimento delle caratteristiche del tessuto produttivo del Mezzogiorno. Contrariamente a quanto a volte si dice, il Mezzogiorno non è un deserto industriale. E’ al contrario una componente vitale dell’intero sistema manifatturiero nazionale. Qui sono imprese che non hanno mai smesso di innovare e produrre anche nella fase più buia della crisi. Ora che si avvia finalmente una fase di ripresa occorre rilanciare gli investimenti anche privati e farlo in una logica di sinergia all’interno delle filiere produttive”.

Massimo Deandreis, Direttore Generale SRM: “Nel Mezzogiorno, nonostante la crisi e i tanti problemi economici e sociali, c’è un’industria manifatturiera che vale il 13% del totale nazionale, dato che sale al 18% se guardiamo alle 4 principali filiere produttive. Si tratta di filiere lunghe dove elevata è l’interdipendenza con il Centro Nord e dove si sviluppa una trama invisibile e complessa di relazioni tra imprese. Abbiamo scelto Piemonte e Campania come esempi ma queste relazioni esistono anche in altri territori, come lungo la dorsale adriatica. Occorre favorire questi legami aiutando così le imprese a rafforzarsi e consolidando contemporaneamente l’ossatura stessa del sistema industriale italiano. E’ per lanciare questo messaggio che abbiamo promosso il convegno unitamente al nostro impegno a continuare l’analisi economica sulle filiere produttive”.

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