Il Gazzettino vesuviano | IGV

Aliberti fa il furbo: verso le decadenza e la possibilità di ricandidarsi alle prossime elezioni

aliberti (2)La decadenza del sindaco di Scafati Pasquale Aliberti comincia a concretizzarsi. Dopo le voci di corridoio che hanno anticipato le intenzioni del primo cittadino scafatese per mesi, il tanto chiacchierato procedimento prende ora ufficialmente il via sancito dall’ultimo consiglio comunale dello scorso 17 novembre durato quasi sei ore e terminato a l’1:12 del giorno successivo.

A tenere banco, oltre all’attesissima decadenza, la mozione per contrastare il riordino del servizio idrico approvato pochissimi giorni fa in consiglio regionale, la possibilità di chiedere una correzione del decreto 49 che ha sancito la disfatta dell’Ospedale Mauro Scarlato, e la convenzione tra il comune e l’Agenzia per lo Sviluppo del Sistema Territoriale della Valle del Sarno; tutti temi che, dopo interminabili, contrastanti e coloriti scambi di opinione, vengono comunque approvati.

Con 13 voti favorevoli, un astenuto e 8 pareri contrari si avvia ufficialmente la procedura di decadenza di Aliberti, ma facciamo un passo indietro. Com’è partito tutto? Quella considerata da tanti un raggiro del primo cittadino per ottenere con un escamotage – tra l’altro già utilizzati da altri colleghi – la possibilità di concorrere per un terzo mandato, nasce col ricorso al Tar presentato da Aliberti lo scorso 24 ottobre per opporsi al parere negativo espresso dallo stesso Comune di Scafati che nega al sindaco di edificare nella sua proprietà un garage con tettoia. Con questa operazione si è venuta a creare la posizione di incompatibilità di Pasquale Aliberti con la carica di sindaco, situazione che ha portato ai presupposti per la decadenza a tavolino.

L’emendamento approvato nell’ultimo consiglio comunale farà sì che se la causa di incompatibilità non verrà rimossa entro dieci giorni (mancano circa otto giorni da oggi), il sindaco sarà decretato decaduto in una nuova assise comunale convocata ad hoc. La legge parla chiaro, vieta il terzo mandato consecutivo alla carica di sindaco ma vi è però allo stesso tempo una legittima scappatoia se il secondo mandato non supera due anni, sei mesi e un giorno.

Cosa che con la decadenza alle porte non accadrebbe. Quindi, dal punto di vista giuridico, la strategia portata avanti dal sindaco e dalla sua maggioranza – maggioranza che ufficiosamente ingloba anche i consiglieri di opposizione Quartucci e Raviotta sempre più “alibertiani” nelle loro posizioni – si colloca comunque regolarmente a norma di legge nonostante le accuse di truffa e illegittimità da parte dell’opposizione che avrebbe preferito dimissioni e commissariamento alla possibilità di un nuovo futuro scontro elettorale con Pasquale Aliberti. Possiamo sicuramente definire Aliberti uno stratega, ma siamo proprio sicuri che sia anche un “fuorilegge”?

Raffaele Cirillo

Exit mobile version