Le unità abitative erano “regolarmente” date in affitto ad alcuni stranieri in regola con le norme sull’immigrazione. Questi “condividevano” le case affittate a loro nome con altri connazionali, tra i quali ben 39 clandestini.
L’hanno scoperto a San Gennaro Vesuviano i Carabinieri della locale stazione nel corso di servizi effettuati per contrastare il favoreggiamento della immigrazione clandestina e perseguire le azioni di coloro i quali senza alcuno scrupolo approfittano dello stato di difficoltà in cui vivono i clandestini, costringendoli a condizioni di vita o di lavoro estremamente precarie.
La proprietaria degli immobili e suo padre sono stati denunciati: si tratta di un pensionato 63enne e di sua figlia 43enne, entrambi della zona, che sebbene a conoscenza della situazione di degrado e illegalità, per fini di lucro avevano consentito l’utilizzo degli edifici in via Nuova Nola favorendo la permanenza illegale dei clandestini sul territorio italiano.
I militari hanno richiesto al sindaco l’emissione di una ordinanza di sgombero per ragioni di igiene e sanità.
Nel medesimo stabile, al piano seminterrato, c’erano attivi due opifici tessili.
I titolari, anch’essi bengalesi, sono stati denunciati per furto di energia elettrica essendosi allacciati abusivamente alla rete pubblica di distribuzione.