Scoperta dalla guardia di finanza a Mugnano di Napoli una “legatoria” abusiva esercitata all’interno di uno stabilimento sottoposto a procedura fallimentare.
In particolare, nell’ambito di un’attività info-investigativa finanzieri del gruppo di Giugliano in Campania accedevano all’interno di una struttura, apparentemente in regola, organizzata per l’esercizio di “legatoria”. I preliminari accertamenti consentivano di appurare la presenza di due distinte aziende all’interno della stessa fabbrica, entrambe operanti nel medesimo settore commerciale.
Mentre una delle aziende era sottoposta a procedura fallimentare e pertanto non autorizzata a svolgere alcuna attività economica, la seconda, all’esito di approfondimenti investigativi, risultava essere la prosecuzione dell’impresa fallita in quanto esercitava irregolarmente l’attività usufruendo delle maestranze, dei macchinari e delle materie prime della fallita.
Al termine del servizio, accertata la continuità nella gestione tra l’impresa individuale fallita e la nuova, quest’ultima rappresentata legalmente dal figlio dell’imprenditore già sottoposto a procedura fallimentare, riscontrate palesi difformità tra i beni della ditta fallita iscritti nell’inventario redatto dal curatore fallimentare, nonché la cessione fittizia di macchinari dell’impresa fallita a favore della s.r.l., quest’ultima costituitasi in tempi immediatamente antecedenti alla dichiarazione di fallimento al solo scopo di sottrarli all’azione giudiziaria, i due rappresentanti legali venivano denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord.