Il racconto scenico, che rievoca un po’ l’Antologia di Spon River di Edgard Lee Master, rende vive le vittime di “femminicidio” : sono mogli, sorelle, figlie, o fidanzate che non si sono attenute alle regole sociali, imboccando volontariamente altre strade ed hanno pagato con la vita il loro “errore”. L’autrice ha immaginato un Eden animato da tali personaggi.
“Desideravo risvegliarle con la libertà della scrittura – afferma la Dandini – e trasformarle da corpi da vivisezionare in donne vere, con sentimenti e risentimenti, a loro intendevo anche dare voce, possibilmente, senza la forza sbiadita dei necrologi ufficiali. Ferite a morte vuole dare voce a chi da viva ha parlato poco o è stata poco ascoltata, nella speranza di infondere coraggio a chi può ancora fare in tempo a salvarsi. Ma non mi sono fermata al racconto e, con l’aiuto di Maura Misiti, continua l’autrice, ho provato a ricostruire questa violenza. L’Italia è presente ed in buona posizione nella triste classifica dei femminicidi e con una paurosa cadenza matematica: il massacro conta una vittima ogni due o tre giorni”.
La Dandini, discendente di una famiglia romana altolocata, dopo essere giunta alle soglie della laurea in Letteratura anglo-americana presso l’Università “La Sapienza” di Roma, abbandona gli studi, diplomandosi all’Accademia dei Filodrammatici e cominciando a sperimentare nuovi linguaggi teatrali. La sua collaborazione alla RAI inizia con il lavoro di intrattenitrice radiofonica o televisiva e proseguirà anche in teatro come autrice ed interprete comica e satirica. Nel lavoro collaborano: Lella Costa, attrice scrittrice e doppiatrice, anch’ella famosa soprattutto per i suoi monologhi teatrali; Orsetta de’ Rossi che ha esordito su RAI 3 ne “La TV delle ragazze” (1988-89), in cui hanno lavorato tante altre attrici del tempo.
A cinema è stata diretta da registi come Mimmo Calopresti, Cristina Comencini, Carlo Verdone, ha doppiato diverse attrici ed è sua la voce fuori campo nel programma TV “Decameron” del 2007 di Daniela Luzzatti; altra interprete è Giorgia Cardaci, diplomata alla Scuola Drammatica di Torino, attrice con varie esperienze teatrali che nel 1999 appare sul grande schermo con “ Ferdinando e Carolina” diretto dalla Wertmuller e “Mozart è un assassino” di Sergio Martino. Alla TV ha il suo ruolo importante, quello di Anna Murazzi nella sitcom “Camera Cafè” di Cristophe Sanchez in onda nel 2003/04 su Italia 1.
Nel 2008 l’abbiamo vista ne il “Commissario Manara” su RAI 1 con la regia di Davide Marengo; da ultima Rita Pelusio, che inizia la sua formazione teatrale frequentando il Laboratorio del Teatro Fontana di Milano, e sceglie poi di dedicarsi al teatro comico, frequentando il percorso formativo di Philip Radice.
Federico Orsini