Espone nella sua Napoli Vincenzo Giugliano portando in scena l’inedito Project “E”. Una mostra originale, non convenzionale e fuori da ogni schema, proprio come lo è l’artista con le sue opere miste di colori, forme, ritagli, parole, immagini e personaggi che interagiscono come note su uno spartito dando vita ad una vera e propria composizione musicale.
Ironico, per niente scontato e allo stesso tempo profondo e critico nelle tele, spesso schivo e riservato nella vita, Vincenzo Giugliano che attualmente vive e lavora tra Napoli e Parigi, presenta al pubblico partenopeo le sue opere da leggere, ascoltare e dunque “sentire” in questa mostra curata da Raffaele Santonicola che verrà inaugurata il 2 dicembre alle 17,30 presso il Pan di Napoli e dedicata al progetto che nasce “sotto il segno di Icaro” e quindi sotto il gesto musicale del volo: – La stretta correlazione tra musica e segni è connubio imprescindibile del mio atto compositivo – spiega l’artista – i segni liberati dalle loro funzioni prestabilite, mi permettono di creare nuove forme di spazio, in modo da originare continui strati di “lettura” che interagiscono tra loro, dove il fruitore diventa parte integrante. –
Opere da leggere, perdendo ogni logica razionalità e seguendo la strada indicata dal segno, dai caratteri, dalla profondità e dalle immagini sovrapposte, figure che escono dalla tela prendendo lo spettatore per mano, può essere una scimmia o un capo di stato, non importa perché il viaggio è già cominciato.
L’autore infatti si racconta in un viaggio dentro un mondo apparentemente immaginario che forse non esiste o forse è dentro ciascuno di noi, raggiungibile solo attraversando la tela, entrando in contatto con i suoi segni, facendosi catturare dalle parole e trasportare dalle suggestioni, fino a sentirne la musicalità più profonda. Itinerario per niente scontato, tra sogno e verità, sacro e profano, istinto e ragione, reale e surreale, un mondo “libero” narrato senza confini, né cognizione temporale e in tutte le lingue: un universo racchiuso in un mosaico di intuizioni geniali creato da sovrapposizione di stili e materiali.
E poi tra lo smarrimento dei ricordi, delle memorie e dei desideri, dove tutto è possibile si concretizza il progetto “E” che fa capo ad una sorta di androide con testa di motore a elica pronta a prendere il volo, come un Icaro dei nostri giorni, forse per distaccarsi dalla realtà o forse per vederla meglio dall’alto, comunque una guida, con un megafono in mano, di certo avrà molto altro da dire. L’uso della parala scritta diventa un’esplosione cromatica, di ricordi, di sensazioni, un’opera da leggere in ogni direzione che insieme apre una porta del tempo che permette di entrare nell’universo visto da Giugliano nelle più divertenti ma anche critiche forme.
Oltre alle nove tele, Giugliano presenta anche un’istallazione video in cui le ovvietà dell’umanità vengono rappresentate dall’autore con una processione di personaggi vestiti di bianco intenti a venerare l’idolo di turno: provocazione e riflessione critica su una società fondata sul “vuoto”.
Cenni Biografici: Vincenzo Giugliano nasce a Napoli l’11 febbraio 1969 e consegue la laurea accademica in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1995. I suoi lavori sono stati esposti in molte collettive e personali in Italia e all’estero, dove è molto apprezzato. Ha esposto a Caserta, Salerno, Milano, Siena, Parigi e Berkeley (California) ed è presente in molte collezioni private. Attualmente vive e lavora tra Napoli e Parigi.