Incastrato dai pentiti, arrestato Gaetano Amoruso: “reggente del clan dopo l’arresto di Aldo Gionta”

carabinieri RosI carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nei confronti di Gateano Amoruso, genero del boss Aldo Gionta (reggente del clan Gionta-Chierchia e figlio del capo fondatore della cosca Valentino), ritenuto responsabile del reato di associazione di tipo mafioso.

L’indagine, condotta da marzo a settembre 2015, ha consentito di documentare come Amoruso, elemento apicale del clan, avesse assunto le funzioni di direzione all’interno del sodalizio, in particolare a seguito dell’arresto del suocero Aldo Gionta, prendendo parte alle decisioni strategiche e operative del gruppo camorristico. In questa veste Geatano Amoruso, secondo la Dda, si occupava dell’imposizione del racket delle estorsioni ai commercianti e imprenditori di Torre

Annunziata, detenendo inoltre ingenti somme di denaro e gestendo la cassa comune del clan come riscontato durante il sequestro di 11mila euro presso la sua abitazione nel marzo del 2015 da parte dei carabinieri. I carabinieri hanno documentato come già nel 2008 Gaetano Amoruso, figlio di Francesco ‘a vecchiarella noto killer del clan morto durante la detenzione al 41bis, all’epoca sedicenne, fosse un elemento che i vertici del clan ritenevano essere tra coloro che potevano discutere delle strategie criminali del sodalizio e che componevano il gruppo di fuoco. A suggellare l’investitura di Amoruso fu lo stesso Aldo Gionta tramite un pizzino indirizzato a suo figlio Valentino, sequestrato dalla polizia

penitenziaria nel 2008 nel carcere di Opera a Milano dove il boss Aldo è attualmente detenuto. Il boss Aldio Gionta dava istruzioni a suo figlio Valentino e allo stesso Amoruso su come comportarsi in vista di futuri omicidi che lui stesso gli avrebbe indicato. Il profilo “estremamente pericoloso” di Amoruso è delineato dai collaboratori di giustizia ma dalla stessa Carmela Gionta, sorella del capoclan Valentino, che nel reclamare il pagamento di interessi usurai a un imprenditore di

Torre Annunziata gi faceva presente che nella cosca vi erano elementi spietati facendo riferimento proprio al nipote Gaetano. Ed è proprio in merito a contrasti interni al clan, per la spartizione di pizzo e ricavi dall’usura, che si deve inquadrare

l’aggressione dello scorso 18 luglio a Carmela Gionta da parte di Annunziata Caso (suocera di Gaetano Amoruso), Gemma Gionta (moglie di Amoruso) e Pasqualina Apuzzo (madre di Annunziata Caso), arrestato nello scorso mese di agosto per associazione e tentato omicidio.

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