Vorrei scrivere di calcio, ma quello giocato col pallone, quello fatto di goal, di assist, di dribbling e poi vorrei parlare di vittorie, di partite giocate in serie più consoni al nostro blasone, ma è nera.
Sì, la situazione è nera, almeno per oggi: un palo, una traversa, un numero elevato di calci d’angolo. Tutto questo non giustifica la mancata vittoria sulla volenterosa, ma onestamente debole, Stasia. Un Savoia spuntato, privo di ben otto dei suoi uomini migliori che per svariati motivi hanno lasciato la maglia bianca per volare verso altre squadre di categoria superiore (mi si passi l’ironia).
Non mi piace rivangare il passato, ma mi pongo un quesito, ma più che un quesito, è un ricordo di pochi mesi fa, quando un gruppo di calciatori e di uomini veri hanno giocato dando l’anima sul campo e conquistando una salvezza effimera, senza percepire un soldo.
Ricordo le collette fatte, anche per comprare l’acqua e qualche cosa che permettesse loro di arrangiarsi un po’, ma quelli erano uomini veri e calciatori di LegaPro. Oggi ci si comporta come più è opportuno e comodo, ma volevo chiosare questo piccolo punto, ai distratti, indaffarati e lontani.
Torno alla gara di oggi, lo Stasia non ha creato alcun problema al Savoia che ha ricambiato il favore, non riuscendo a segnare un goal che le attribuivano i pronostici prima dell’inizio della partita.
Tanta buona volontà non è bastato,il Manfrellotti ha ciccato qualche occasione ma bisogna dire che quei due ragazzini del ’98 (Onda e Palmieri) hanno dato l’anima ma non è bastato. Gaudio per i tifosi stasiani, giunti in una decina al Giraud e rabbia per i circa 500 Savoiardi.
Conclusione: Savoia – Stasia 0 – 0
Andrà meglio la prossima. Speriamo.
Ernesto Limito